Ecco la sintesi del
Comunicato per quanto riguarda soprattutto le misure del lavoro:
Gli obiettivi perseguiti
dal Governo attraverso gli interventi previsti dal decreto-legge mirano ad
aumentare il contenuto occupazionale della ripresa accelerando la creazione
di posti di lavoro, soprattutto a tempo indeterminato; creando nuove
opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la
disoccupazione e l’inattività, favorendo l’alternanza scuola-lavoro;
sostenendo il reinserimento lavorativo di chi fruisce di ammortizzatori
sociali; incentivando le assunzioni di categorie deboli della
società, come le persone con disabilità (sarà previsto un
programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione
delle persone con disabilità). Si interviene inoltre per potenziare il sistema
delle politiche attive del lavoro, per aumentare le tutele dei
lavoratori, migliorare la trasparenza e l’efficienza dei meccanismi di
conciliazione in caso di licenziamento. Infine, il decreto, che vuole dare
risposte concrete alle Raccomandazioni rivolte all’Italia dalla Commissione
europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle
riforme economiche per la competitività (“semestre europeo”), prevede un forte
intervento per sostenere il reddito delle persone maggiormente in difficoltà,
specialmente nel Mezzogiorno, cioè l’area caratterizzata da tassi di povertà
più elevati. Gli interventi previsti dal decreto legge rappresentano solo il
primo passo della strategia del Governo per aumentare l’occupazione,
specialmente giovanile, ridurre l’inattività e attenuare il disagio sociale.
Un secondo gruppo di
misure verrà definito non appena le istituzioni europee avranno approvato le
regole per l’utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 e di
quelli per la “Garanzia giovani”.
Ecco le principali misure annunciate:
Incentivi per nuove
assunzioni a tempo indeterminato
Vengono stanziati 794
milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (500 milioni per le regioni del
Mezzogiorno, 294 milioni per le restanti) per incentivare l’assunzione di
lavoratori in età compresa tra i 18 e i 29 anni e che godano di almeno una di
queste condizioni:
a) Siano privi di impiego regolarmente retribuito da
almeno sei mesi;
b) Siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale;
c) Siano lavoratori che vivono da soli con una o più persone a carico.
b) Siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale;
c) Siano lavoratori che vivono da soli con una o più persone a carico.
L’incentivo per il datore di lavoro è pari
a un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali
complessiva per un periodo di 18 mesi e non può superare i 650 euro per
lavoratore. Se, invece, il datore di lavoro trasforma un contratto in essere da
determinato a “indeterminato” il periodo di incentivazione è di 12 mesi. Alla
trasformazione deve comunque corrispondere un’ulteriore assunzione di
lavoratore.
Misure per
l'apprendistato e i tirocini formativi
Un apprendistato che
abbia valore
In una logica di una disciplina
maggiormente omogenea sull’intero territorio nazionale, entro il 30 settembre
2013 la conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida che disciplinino
il contratto di apprendistato professionalizzante che le piccole e medie
imprese e le microimprese dovranno adottare entro il 31 dicembre 2015.
Favorire i tirocini formativi
- Fino al 31 dicembre 2015 è istituito presso il Ministero del lavoro un fondo di 2 milioni di euro annui per permettere alle amministrazioni che non abbiano a tal fine risorse proprie di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi.
- È anche autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per promuovere l’alternanza tra studio e lavoro e quindi l’attività di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di laurea nell’anno 2013-2014.
- Per creare nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la disoccupazione e l’inattività. Il provvedimento prevede il finanziamento di un ampio programma di tirocini formativi per giovani residenti nel Mezzogiorno che non lavorano, non studiano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, di età compresa fra i 18 e i 29 anni; un incentivo alle università che sottoscriveranno un protocollo standard definito dal Ministero dell’università e della ricerca per il finanziamento delle attività di tirocinio curriculare presso enti pubblici e privati per gli studenti universitari più meritevoli e in difficoltà economiche; un coordinamento più stretto con la formazione realizzata dagli istituti tecnici. Viene poi istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un’apposita struttura di missione, in vista dell’avvio della “Garanzia giovani”.
- Fino al 31 dicembre 2015 è istituito presso il Ministero del lavoro un fondo di 2 milioni di euro annui per permettere alle amministrazioni che non abbiano a tal fine risorse proprie di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi.
- È anche autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per promuovere l’alternanza tra studio e lavoro e quindi l’attività di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di laurea nell’anno 2013-2014.
- Per creare nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la disoccupazione e l’inattività. Il provvedimento prevede il finanziamento di un ampio programma di tirocini formativi per giovani residenti nel Mezzogiorno che non lavorano, non studiano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, di età compresa fra i 18 e i 29 anni; un incentivo alle università che sottoscriveranno un protocollo standard definito dal Ministero dell’università e della ricerca per il finanziamento delle attività di tirocinio curriculare presso enti pubblici e privati per gli studenti universitari più meritevoli e in difficoltà economiche; un coordinamento più stretto con la formazione realizzata dagli istituti tecnici. Viene poi istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un’apposita struttura di missione, in vista dell’avvio della “Garanzia giovani”.
Un aiuto al
Mezzogiorno
- In considerazione
della grave situazione occupazionale che interessa i giovani residenti nelle
aree del Mezzogiorno si è deciso di rifinanziare:
a) con 80 milioni di euro, delle misure per
l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità;
b) con 80 milioni di euro il Piano di Azione Coesione rivolta a enti e organizzazioni del privato sociale che coinvolgano giovani in progetti di valorizzazione dei beni pubblici e per l’inclusione sociale;
c) con 168 milioni di euro, borse di tirocinio formativo per giovani disoccupati, che non studiano, che non partecipano ad alcuna attività di formazione.
- Per ridurre la povertà e per sostenere le famiglie del Mezzogiorno in difficoltà, viene avviato il programma “Promozione dell’inclusione sociale, finanziato con 167 milioni di euro.
b) con 80 milioni di euro il Piano di Azione Coesione rivolta a enti e organizzazioni del privato sociale che coinvolgano giovani in progetti di valorizzazione dei beni pubblici e per l’inclusione sociale;
c) con 168 milioni di euro, borse di tirocinio formativo per giovani disoccupati, che non studiano, che non partecipano ad alcuna attività di formazione.
- Per ridurre la povertà e per sostenere le famiglie del Mezzogiorno in difficoltà, viene avviato il programma “Promozione dell’inclusione sociale, finanziato con 167 milioni di euro.
Migliorare il
funzionamento del mercato del lavoro
Si prevede una
serie di interventi, in particolare relativi alla legge 92/2012 volti a
chiarire la natura dei contratti e di semplificazione. In particolare sui
contratti a termine e di somministrazione (come l’abrogazione del divieto di
proroga del contratto “acausale”), contratti di lavoro intermittente, lavoro a
progetto e lavoro accessorio.
Rafforzare le tutele
per i lavoratori e migliorare la trasparenza
In particolare, in caso
di tentativo di conciliazione la mancata presentazione di una delle parti sarà
valutata dal giudice nella sua decisione finale; estensione anche ai co.co.pro.
delle norme contro le cosiddette “dimissioni in bianco”; rivalutazione del 9.6%
delle ammende con rivalutazione della metà del flusso che ne deriva al
rafforzamento di misure di vigilanza e prevenzione in materia di sicurezza sul
luogo del lavoro; il monitoraggio dei contratti aziendali con deposito
obbligatorio presso le direzioni territoriali del lavoro; comunicazioni
obbligatorie relative all’assunzione, cessazione, trasformazione e proroga dei
contratti valgono a tutti gli effetti.