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sabato 28 luglio 2012

Associazioni sindacali cosa fare?





Cari Colleghi,
Con riferimento alla lettera della collega Dott.ssa Marino, sulla questione Toscana, condivido pienamente il suo approccio politico e culturale. Lo specifico chiarimento che la collega pone al centro della suo articolo è ineccepibile.
 
Credo nella necessità di chiarezza e di un confronto sereno e chiarificatore con gli odontoiatri.
 
Una particolare attenzione, però, vorrei porla nell'importanza che assume oggi una "Confederazione" tra le varie associazioni che continuano a dividere il popolo degli igienisti. Durante i trent'anni della mia attività ho tentato, inutilmente, di arrivare ad unificare tutta la professione. Gli scopi e gli obiettivi degli igienisti dentali non hanno grandi differenze, esistono solo alcuni personalismi, umani e comprensibili, ma sicuramente poco utili al fine di unificare una professione che ha la necessità politica di porsi coesi e compatti davanti sia alle istituzioni, sia agli odontoiatri. E' necessario creare un corpo unico dove ognuno abbia la possibilità di far convergere le proprie idee, i propri contatti, le proprie peculiarità al servizio della professione.
 
Tutto questo si può ottenere senza perdere la propria identità (infatti parlo di confederazioni) ma ottenendo molti vantaggi.  
 
In Italia siamo circa 6.000 igienisti laureati, (sono dati relativi non avendo un registro o un albo che obblighi l'igienista all'iscrizione dopo la laurea) di cui circa il 22,5% iscritto all'AIDI e il 20% iscritto all'UNID,(dati ricevuti dal Ministero della Salute). Alcuni, recentemente, sono iscritti ad una recente associazione sindacale (SIDID), di cui non ho i numeri ma, essendo nata da poco, credo sia rappresenta essenzialmente da dissidenti delle due principali Associazioni Sindacali e da igienisti che hanno voglia, comunque, di mettersi in gioco per la propria professione. 
Sono fermamente convinta che, al di là delle divergenze personali dei vari Presidenti, gli obiettivi e le finalità sono identiche: l'affermazione e il consolidamento della professione nel territorio.
Oggi, con i gravi problemi economici in Italia e in Europa e con la rivalutazione sia dell'OMS, sia del Ministero della Salute per la prevenzione in tutti i campi della medicina è il momento dell'unificazione per fare ciò per cui la nostra professione è nata: la prevenzione nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, negli istituti per i disabili ecc.! Solo così potremo diminuire i costi dell'odontoiatria e dare un vero servizio al cittadino.
 
Questa è una mia personale visione della professione ma credo nella necessità di dare una svolta definitiva per pianificare il futuro degli igienisti dentali.
 
Irene Riccitelli Guarrella
 


venerdì 27 luglio 2012

Livello culturale di chi ha contestato l'editoriale sull'anestesia

Mi permetto di pubblicare questa informativa, solo perché gli igienisti interessati sappiano da quale preparazione culturale vengono le critiche feroci che ci sono state fatte sul "problema" anestesia
Leggete…leggete e meditate….non vale la pena di prendersela…..e andiamo avanti!!!!

Da: Marco Gnalducci Oggetto: 
SOTEGNO AD UN COLLEGA CONTRO UN ABUSO !!!!!! 
Data: 26 luglio 2012 11:44:41 GMT+02:00 
Cari Amici dell'Accademia Vi giro una richiesta di aiuto, e di condivisione di un nostro amico e collega. Leggete tutto e chi è d'accordo invii una mail i sostegno al collega. Io lo farò perché non capisco come un Organo come l'Ordine dei Medici possa arrogarsi il diritto di essere un specie di Grand Jury come se l'eletto in commissione fosse anche il depositario delle verità professionali. Trovo tale comportamento vergognoso, e mi chiedo se altri Ordini (vedi Milano)condividono tale atteggiamento arrogante, quando in molti altri casi l'ORDINE non si è dedicato a pubblicità molto più "ingannevoli" di quella fatta dal Collega, peraltro Scientificamente Dimostrata. A questa stregua l'Ordine dovrebbe dirci quali terapie intraprendere e quali invece evitare!!!! VERGOGNOSO.UN ABUSO DI POTERE. Vi allego la documentazione. Ciao a tutti e buone feste Marco Gnalducci Stimati Colleghi Vi faccio pervenire questa mia comunicazione in quanto mi trovo in seria difficoltà con l' Ordine degli Odontoiatri di Cuneo, Collegio Disciplinare in seguito ad una mia pubblicazione di natura pubblicitaria in cui parlo di Malattia Parodontale (vedi allegato). Non è la solita pubblicità a colpi di slogan invitanti e tanto meno non vuole essere assolutamente uno strumento mendace di inganno con il fine di accaparrarmi pazienti. Questo foglio vuole comunicare alle persone ciò di cui sono, oramai da quasi 30 anni, visceralmente convinto e che rappresenta la mia base culturale medico-scientifica che supporta il mio lavoro quotidiano nella costante determinazione di operare sempre ed esclusivamente per il bene dei miei Pazienti. Chi mi ha seguito nei vari convegni e mi conosce sa quanto io creda nell' approccio funzionalistico della Malattia Parodontale e dopo 25 anni di assiduo studio e ricerca in ambito clinico-batteriologico, con tanto di microscopio a fianco, ho rafforzato sempre più la evidenza obiettiva e quindi la convinzione che la PARODONTITE rappresenta uno stadio successivo, una ulteriore complicazione infettivologica di una situazione a monte di parodontopatia, patologia cronica involutiva che origina come risposta adattativa a problematiche in realtà multifattoriali non legate, ab initio, ai batteri peraltro saprofiti presenti ecologicamente nel cavo orale. Non finirò mai di ringraziare il mio principale Maestro, Ugo Pasqualini, per tutto ciò che mi ha trasmesso in tal senso, oltre alla matrice di onestà intellettuale, il suo principale pregio. Attualmente mi trovo nelle condizioni di dovermi difendere dall' accusa di falso e mendacità per ciò che scritto in quanto, a detta di questi signori, l' approccio funzionale non è supportato da prove scientifiche . Quindi io sarei un maldestro medico chirurgo specialista che dissennatamente comunica alla gente pure invenzioni, stupidaggini prive di fondamento. Lascio a Voi giudicare. Presenterò al cospetto di questo Grand Jury una quantità industriale di bibliografia oltre al prezioso ed insuperabile libro di Ugo Pasqualini ma mi è stato consigliato da legali, di presentare, entro il 10 agosto, data pretesa dall' Ordine, dichiarazioni sottoscritte da parte di Colleghi che si riconoscono in pieno in questo contesto concettuale, clinico-metodologico-operativo e quindi culturale medico-scientifico. Chiedo a chi di Voi fosse in sintonia con la mia battaglia, di inviarmi una DICHIARAZIONE di CONDIVISIONE sottoscritta avvalorando la mia posizione che non è solo mia personale ma rappresenta una rivendicazione di giustizia e rispetto per tutti i Colleghi che credono e praticano questa Parodontologia assolutamente scientifica, pertinente ed estremamente efficace ed il più delle volte risolutiva, come l'esperienza quotidiana di tutti noi è in grado di comprovare; di giustizia e rispetto nei confronti dei nostri Maestri che ci hanno trasmesso questa cultura fondata sull' intelligenza e buon senso, a differenza della filosofia sbrigativa e disinvolta della Pasta del Capitano; di giustizia e rispetto nei confronti di tutti quei Pazienti che passano la vita a lavarsi i denti per arrivare a 70 anni con i denti posticci di plastica .(scusate il sarcasmo). Non penso sia giusto essere condannato per una idea condivisa da tutto un universo di cultura medico-scientifica. Un' idea onesta, che vuole capire le problematiche nella loro essenza, nei loro meccanismi più peculiari. Un' idea che quando messa in pratica produce grandi risultati di guarigione stabile ed il più delle volte definitiva. Vi ringrazio tutti. Dr Federico MEYNARDI 
federico.meynardi@istitutomagnus.it 

La pubblicazione dell'articolo è questo: 


LA PARODONTITE 
UNA MALATTIA NON MALATTIA 
La parodontite è una problematica relativamente comune e molto fastidiosa soprattutto nei rapporti interpersonali anche per via dell'alito maleodorante. Le gengive infiammate, arrossate, gonfie e facilmente sanguinanti,specie da spazzolamento dentale durante le manovre di igiene orale, sono un serio motivo di disagio e preoccupazione come peraltro l'alito "cattivo", e facilmente percepibile da chi si avvicina. In particolare la parodontite, comunemente considerata una vera e propria malattia, è in realtà la banale conseguenza di una situazione di cattiva funzione biomeccanica della chiusura dentale che danneggia i tessuti di sostegno dei denti, cioè il parodonto facilitando l'attecchimento dei comuni batteri presenti nel cavo orale, peraltro facenti parte di un abitat ecologico e naturale come per il resto del canale digerente. E' lo stesso fenomeno che accade in tane altre circostanze nel nostro organismo ogni qualvolta le barriere di difesa vengon in qualche modo alterate, come ad esempio ci si ferisce la cute con un taglio. Se fino al momento prima della ferita non c'era motivo di temere un'infezione della pelle e cioè una dermatite, dal momento del taglio subentra la possibilità che determinati batteri possono creare questa situazione infettiva. Sulla base di tali concetti la parodontite non solo la si può trattare agevolmente senza grossi interventi di chirurgia, ma addirittura la si può prevenire con largo anticipo grazie a un'analisi clinica propria della caratteristiche della chiusura dei denti che possono rappresentare sovraccarichi, il che significa rilevare e neutralizzare tutti i punti di contatto tra i denti e sui relativi tessuti di sostegno. Nelle forma di parodontite iniziale e di media gravità il problema si risolve in poche sedute, con inerventi superficiali e in misura soddisfacente, con evoluzione significativamente predicibile e a costi limitati. Nei casi estremi di parodontiti, ad esempio con mobilità dentale, la terapia necessaria può risultare più radicale e i risultati possono essere più graduali nel tempo, ma la probabilità di salvare tutti o quasi tutti denti è molto alta e, ciò che è fondamentale, con una previsione di stabilizzazione del risultato ottimale.Ciò significa che molto difficilmente si ripresenterà la stessa situazione. Questo significa che l'approccio clinico e terapeutico della paradentite, in termini di analisi funzionale biomeccanica, può garantire nel tempo, nella prevalenza dei casi, una risoluzione praticamente definitiva del problema, in poco tempo, e con costi realmente ridotti.
Istituto 
Magnus
LA SCIENZA DELL'EQUILIBRIO
CORSO STATUTO 31
MONDOVì
12084 MONDOVì (CN)
WWW.ISITUTOMAGNUS.IT

Per leggere la raccomandata DELL'ORDINE DEI MEDICI DI CUNEO,  che denuncia per "pubblicità priva di requisiti scientifici necessari a promuovere dati oggettivi secondo principi di rigore scientifico relativi alla diagnosi , terapia, prognosi della malattia parodontale" ecc. andare al sito:
www.omceo.cuneo.it
segreteria@omceo.cuneo.it

venerdì 13 luglio 2012

Concorso per i posti all'università di Bari



Dipartimento Risorse Umane e Organizzazione
Area Reclutamento – Settore IV Ammissioni Corsi Di Studio A Programmazione Nazionale Oggetto: bando concorso ammissione ai Corsi di laurea delle Professioni sanitarie 



martedì 10 luglio 2012

Risposta al Dott. Alberto Libero da Irene Riccitelli Guarrella e Viviana Ardizzone


E' STATO PUBBLICATO OGGI SU INFO@ILDENTALE.IT

Con preghiera di pubblicare. Grazie


Egregio Dott. Alberto Libero

Chiedo scusa se mi inserisco nel dibattito, ma avendo scritto, personalmente alla Dott.ssa Ardizzone l'articolo del 30 Giugno sull'anestesia per il GdO, mi sento in dovere di fare un commento:
Non capisco da dove nasce la sua ironica (?) lettera. Avviare un confronto, una democratica e libera discussione non e' un sogno di Viviana Ardizzone, ma una naturale aspirazione di ogni professionista che vuole fare il proprio lavoro con serietà e professionalità, senza pestare i piedi e la suscettibilità di nessuno. In particolare dei medici con cui, quasi sempre, abbiamo un ottimo rapporto! Per cui, Dott. Alberto Libero, visto che ha letto l'articolo, scriva sul perché non ritiene opportuno questo nostro "sogno". Apra un dibattito serio, scientifico, secondo la legislazione corrente, senza barricare le ideologie conservatrici, dietro un'ironia poco fruttuosa e che ricorda tanto le barricate che l' ANDI ha sollevato anche verso gli infermieri e soprattutto verso i laureati in odontoiatria qualche anno fa. Con le barricate ideologiche e lobbistiche non si cresce, forse con un dibattito sereno, trasparente, libero da condizionamenti si può  crescere tutti insieme senza tanta ironia!
Irene Riccitelli Guarrella 


Diritto di replica.
Chi apre un dibattito sa, anzi spera di suscitare attenzione e risposte. Un interlocutore pubblico si deve aspettare consensi e dissensi. Fa parte del gioco. Ma se  giudizio o sottintesi si estendono gratuitamente e pesantemente all’ igienista che lei non conosce , urge fermare il giochino ed esigere le scuse . D’accordo la libertà di espressione, ma prima “di sparare” si documenti; c’è un limite a tutto!
Allego una sintesi  per esigenze editoriali e riservatezza della mia risposta alla sua mail del 05.07.2012.

Buona Sera Dottor Libero
Mi ci va un po’ di tempo per rispondere a tutti i suoi pesanti giudizi.
Faccio il direttore scientifico di Pad e come tale sono tenuta da contratto a scrivere editoriali: non “avido e vorace presenzialismo”: sono pagata per questo,  anche se pochino, ma mi va bene così. Quindi non sono avida , né vorace. Passione masochista, se mai.
Ennesimo dibattito? Ma il mio ruolo di direttore richiede di creare dibattiti. Scelgo gli argomenti a seconda dell’ attualità o influenzata da colleghi .
Se ha letto bene il mio editoriale su P.A.D. non può esserle sfuggito che personalmente non sento l’esigenza di fare l’anestesia. Né mai ho insegnato ai miei studenti a richiederla agli odontoiatri.
Si possono contare sulle dita di una mano le volte che l’ho richiesta. I medici con  cui collaboro , lo possono confermare:
Dott. Ardizzone ,da vent’anni e Prof. Guastamacchia da 15 anni, dott. Gualini 5 anni , nessuna anestesia.Dott. Ghidini : da 7 anni, anestesia su due pazienti
E adesso non dica che non lavoro bene senza anestesia: sostengo che  strumentare bene sia  questione di esercizio, preparazione, esperienza, abilità, scelta dello strumento et al. Poi, tutti possiamo non essere perfetti,  con o senza anestesia.
Non parli quindi di “sogni proibiti” per me! Non la sogno proprio l’anestesia!
Ma il fatto che non interessi a me non significa che io debba ignorare l’esigenza di altri colleghi e a tal scopo la collaborazione con Irene Guarrella è diventata necessaria, vista la sua esperienza in campo di ordinamenti e leggi. E le ho quindi passato la parola. Se sarà possibile ottenere il diritto a farla, perché no?, altrimenti continueremo come abbiamo fatto. Ma il mondo può anche andare avanti! Non deve necessariamente fermarsi.
Lei afferma: “per recuperare qualche oggetto di speciosa polemica contro gli odontoiatri per finire come i galli di manzoniana memoria?”
Ma quale polemica contro gli odontoiatri? Lei proprio non mi conosce. E spara a zero. Forse mi confonde con qualche collega battagliera.
Io ho sempre avuto rapporti di profonda stima, fiducia e collaborazione efficace con i dentisti per cui lavoro. Mai una polemica, mai un contrasto. Anche loro si ritengono fortunati, proprio come lei di aver trovato in me “un’ igienista che con passione e competenza svolga con soddisfazione la propria professione  apportando al team odontoiatrico il contributo importante derivante dal suo sapere e dalla sua sensibilità”. Aggiungo: con entusiasmo, serenità e allegria condivisi con odontoiatri, colleghi igienisti, segretarie e assistenti. Team affiatati, proprio così, grazie anche alla sottoscritta.
Ora sa per chi lavoro. Chieda un giudizio su di me, così poi potrebbe chiedermi scusa.
Se mai , questo dibattito  ha portato allo scoperto il livore  e mi creda, la volgarità di alcuni odontoiatri  (mi riferisco alla valanga di mail dei membri dell’Accademia di Sotto) verso la mia categoria che io neppure lontanamente immaginavo: forse io ho avuto l’immenso privilegio di lavorare in isole felici, ambienti particolarmente protetti e favorevoli agli igienisti. Per fortuna ci sono odontoiatri che capiscono quale valore aggiunto rappresentiamo nel Team odontoiatrico
Fare l’igienista è il primo e più amato  lavoro. Non calpesti la mia professionalità. Mi ferisce profondamente.
Di notte poi, se non mi rubo il tempo per difendermi dai suoi attacchi, scrivo libri  e riviste: è un peccato? E’ ansia da prestazioni? Cosa sa lei di me? In primis: rispetto dei contratti editoriali.
Sogni proibiti? No. E’ fuori strada.
Lasci perdere la laurea in odontoiatria: io faccio l’igienista e sono più che appagata dal mio lavoro. E poi, mi perdoni, ho già tre lauree, basta, ho già dato.
Ciò nonostante, non mi faccio chiamare dottoressa, perché ritengo che crei false aspettative ai pazienti.
Spari a zero sulla Viviana “giornalista” se vuole, ma lasci stare la Viviana igienista. Non se lo merita, se non altro per l’impegno e la serietà che vi investe.
Per finire, non è carino esibirlo e la malafede può far pensare che potrebbe non essere vero (potrei inoltrarlo), ma fa un po’ di luce edificante sulla mia persona che lei ha gravato di aggettivi pesanti e immeritati,le trascrivo un sms di auguri,inviatomi proprio ieri  da una segretaria dello studio Ghidini:
“Ciao Vivi!!!!! Per il giorno del tuo compleanno il mio augurio per te è che la tua vita possa essere piena di colori: gli stessi che fanno dell’arcobaleno uno spettacolo che incanta … Vorrei fosse davvero così … per tutto quello che non smetti mai di dare a tutti noi: amicizia, comprensione, sostegno e … per il tuo essere così speciale e unica!!!! Tantissimi auguri di buon compleanno!!! Un abbraccio forte.”
Solo per dire che ce la metto tutta  anch’io, non solo le sue igieniste con cui sono solidale e mi complimento per tenere alta la nostra categoria.
Spero un giorno di poterla conoscere
Viviana Cortesi Ardizzone