Mi permetto di pubblicare questa informativa, solo perché gli igienisti interessati sappiano da quale preparazione culturale vengono le critiche feroci che ci sono state fatte sul "problema" anestesia
Leggete…leggete e meditate….non vale la pena di prendersela…..e andiamo avanti!!!!
Da: Marco Gnalducci
Oggetto:
SOTEGNO AD UN COLLEGA CONTRO UN ABUSO !!!!!!
Data: 26 luglio 2012 11:44:41 GMT+02:00
Cari Amici dell'Accademia
Vi giro una richiesta di aiuto, e di condivisione di un nostro amico e collega.
Leggete tutto e chi è d'accordo invii una mail i sostegno al collega.
Io lo farò perché non capisco come un Organo come l'Ordine dei Medici possa arrogarsi il diritto di essere un specie di Grand Jury come se l'eletto in commissione fosse anche il depositario delle verità professionali.
Trovo tale comportamento vergognoso, e mi chiedo se altri Ordini (vedi Milano)condividono tale atteggiamento arrogante, quando in molti altri casi l'ORDINE non si è dedicato a pubblicità molto più "ingannevoli" di quella fatta dal Collega, peraltro Scientificamente Dimostrata.
A questa stregua l'Ordine dovrebbe dirci quali terapie intraprendere e quali invece evitare!!!!
VERGOGNOSO.UN ABUSO DI POTERE.
Vi allego la documentazione.
Ciao a tutti e buone feste Marco Gnalducci
Stimati Colleghi
Vi faccio pervenire questa mia comunicazione in quanto mi trovo in seria difficoltà con l' Ordine degli Odontoiatri di Cuneo, Collegio Disciplinare in seguito ad una mia pubblicazione di natura pubblicitaria in cui parlo di Malattia Parodontale (vedi allegato).
Non è la solita pubblicità a colpi di slogan invitanti e tanto meno non vuole essere assolutamente uno strumento mendace di inganno con il fine di accaparrarmi pazienti.
Questo foglio vuole comunicare alle persone ciò di cui sono, oramai da quasi 30 anni, visceralmente convinto e che rappresenta la mia base culturale medico-scientifica che supporta il mio lavoro quotidiano nella costante determinazione di operare sempre ed esclusivamente per il bene dei miei Pazienti.
Chi mi ha seguito nei vari convegni e mi conosce sa quanto io creda nell' approccio funzionalistico della Malattia Parodontale e dopo 25 anni di assiduo studio e ricerca in ambito clinico-batteriologico, con tanto di microscopio a fianco, ho rafforzato sempre più la evidenza obiettiva e quindi la convinzione che la PARODONTITE rappresenta uno stadio successivo, una ulteriore complicazione infettivologica di una situazione a monte di parodontopatia, patologia cronica involutiva che origina come risposta adattativa a problematiche in realtà multifattoriali non legate, ab initio, ai batteri peraltro saprofiti presenti ecologicamente nel cavo orale.
Non finirò mai di ringraziare il mio principale Maestro, Ugo Pasqualini, per tutto ciò che mi ha trasmesso in tal senso, oltre alla matrice di onestà intellettuale, il suo principale pregio.
Attualmente mi trovo nelle condizioni di dovermi difendere dall' accusa di falso e mendacità per ciò che scritto in quanto, a detta di questi signori, l' approccio funzionale non è supportato da prove scientifiche .
Quindi io sarei un maldestro medico chirurgo specialista che dissennatamente comunica alla gente pure invenzioni, stupidaggini prive di fondamento.
Lascio a Voi giudicare.
Presenterò al cospetto di questo Grand Jury una quantità industriale di bibliografia oltre al prezioso ed insuperabile libro di Ugo Pasqualini ma mi è stato consigliato da legali, di presentare, entro il 10 agosto, data pretesa dall' Ordine, dichiarazioni sottoscritte da parte di Colleghi che si riconoscono in pieno in questo contesto concettuale, clinico-metodologico-operativo e quindi culturale medico-scientifico.
Chiedo a chi di Voi fosse in sintonia con la mia battaglia, di inviarmi una DICHIARAZIONE di CONDIVISIONE sottoscritta avvalorando la mia posizione che non è solo mia personale ma rappresenta una rivendicazione di giustizia e rispetto per tutti i Colleghi che credono e praticano questa Parodontologia assolutamente scientifica, pertinente ed estremamente efficace ed il più delle volte risolutiva, come l'esperienza quotidiana di tutti noi è in grado di comprovare; di giustizia e rispetto nei confronti dei nostri Maestri che ci hanno trasmesso questa cultura fondata sull' intelligenza e buon senso, a differenza della filosofia sbrigativa e disinvolta della Pasta del Capitano; di giustizia e rispetto nei confronti di tutti quei Pazienti che passano la vita a lavarsi i denti per arrivare a 70 anni con i denti posticci di plastica .(scusate il sarcasmo).
Non penso sia giusto essere condannato per una idea condivisa da tutto un universo di cultura medico-scientifica. Un' idea onesta, che vuole capire le problematiche nella loro essenza, nei loro meccanismi più peculiari. Un' idea che quando messa in pratica produce grandi risultati di guarigione stabile ed il più delle volte definitiva.
Vi ringrazio tutti. Dr Federico MEYNARDI
federico.meynardi@istitutomagnus.it
La pubblicazione dell'articolo è questo:
LA PARODONTITE
UNA MALATTIA NON MALATTIA
La parodontite è una problematica relativamente comune e molto fastidiosa soprattutto nei rapporti interpersonali anche per via dell'alito maleodorante. Le gengive infiammate, arrossate, gonfie e facilmente sanguinanti,specie da spazzolamento dentale durante le manovre di igiene orale, sono un serio motivo di disagio e preoccupazione come peraltro l'alito "cattivo", e facilmente percepibile da chi si avvicina. In particolare la parodontite, comunemente considerata una vera e propria malattia, è in realtà la banale conseguenza di una situazione di cattiva funzione biomeccanica della chiusura dentale che danneggia i tessuti di sostegno dei denti, cioè il parodonto facilitando l'attecchimento dei comuni batteri presenti nel cavo orale, peraltro facenti parte di un abitat ecologico e naturale come per il resto del canale digerente. E' lo stesso fenomeno che accade in tane altre circostanze nel nostro organismo ogni qualvolta le barriere di difesa vengon in qualche modo alterate, come ad esempio ci si ferisce la cute con un taglio. Se fino al momento prima della ferita non c'era motivo di temere un'infezione della pelle e cioè una dermatite, dal momento del taglio subentra la possibilità che determinati batteri possono creare questa situazione infettiva. Sulla base di tali concetti la parodontite non solo la si può trattare agevolmente senza grossi interventi di chirurgia, ma addirittura la si può prevenire con largo anticipo grazie a un'analisi clinica propria della caratteristiche della chiusura dei denti che possono rappresentare sovraccarichi, il che significa rilevare e neutralizzare tutti i punti di contatto tra i denti e sui relativi tessuti di sostegno.
Nelle forma di parodontite iniziale e di media gravità il problema si risolve in poche sedute, con inerventi superficiali e in misura soddisfacente, con evoluzione significativamente predicibile e a costi limitati.
Nei casi estremi di parodontiti, ad esempio con mobilità dentale, la terapia necessaria può risultare più radicale e i risultati possono essere più graduali nel tempo, ma la probabilità di salvare tutti o quasi tutti denti è molto alta e, ciò che è fondamentale, con una previsione di stabilizzazione del risultato ottimale.Ciò significa che molto difficilmente si ripresenterà la stessa situazione.
Questo significa che l'approccio clinico e terapeutico della paradentite, in termini di analisi funzionale biomeccanica, può garantire nel tempo, nella prevalenza dei casi, una risoluzione praticamente definitiva del problema, in poco tempo, e con costi realmente ridotti.
Istituto
Magnus
LA SCIENZA DELL'EQUILIBRIO
CORSO STATUTO 31
MONDOVì
12084 MONDOVì (CN)
WWW.ISITUTOMAGNUS.IT
Per leggere la raccomandata DELL'ORDINE DEI MEDICI DI CUNEO, che denuncia per "pubblicità priva di requisiti scientifici necessari a promuovere dati oggettivi secondo principi di rigore scientifico relativi alla diagnosi , terapia, prognosi della malattia parodontale" ecc. andare al sito:
www.omceo.cuneo.it
segreteria@omceo.cuneo.it
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