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lunedì 17 dicembre 2012

Le professioni sanitarie aumentano le competenze



Non resta che incominciare a riflettere rispetto a quale sviluppo può intraprendere l'igienista dentale sulle più elevate competenze del proprio profilo!


Le professioni sanitarie aumentano le competenze

Inviato da Raffaella Garavaglia, Presidente ANEP Lombardia il 13/12/2012 


A distanza di diverso tempo dall'avvio del tavolo Ministero-Regioni per la revisione delle competenze delle professioni sanitarie, viene siglato un primo accordo relativo ai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica.
"L’esperienza esemplare realizzatasi per quanto riguarda la professione di TSRM, con i necessari adattamenti alle singole specificità di ogni professione sanitaria, è un modello che potrà e per me dovrà essere esteso alle successive tappe del Tavolo tecnico Ministero – Regioni", scrive Sergio Proia in un articolo su "QuotidianoSanità.it" di ieri. Otto nuovi percorsi formativi previsti per l'acquisizione di queste competenze aggiuntive.
Non resta quindi che incominciare a riflettere rispetto a quale sviluppo può intrapprendere l'Educatore Professionale sulle "higher skills" del proprio profilo.



Le professioni non mediche possono esercitare in propri studi





Le professioni sanitarie non mediche possono esercitare nel proprio studio?


Avv. Silvia Stefanelli
Il TAR Piemonte con la sentenza n. 498 del 20.05.2011 sembra fare chiarezza su una questione di cui si dibatte molte negli ultimi tempi: la possibilità per le professioni sanitarie non mediche c.d. profilate (dotate cioè di profilo professione) di svolgere la loro attività all'interno del proprio studio.
E la risposta sembra essere positiva.
Il fatto riguarda due note emesse dalla Regione Piemonte relativamente all'attività dei fisioterapisti, ma il principio può trovare applicazione anche per le altre professioni.
Con due note regionali impugnate veniva sostanzialmente configurato il divieto per i per i fisioterapisti, di esercitare la propria attività libero professionale presso un proprio studio, consentendo loro di operare, unicamente, presso strutture pubbliche o private, in regime di dipendenza o di collaborazione coordinata e continuativa.
Secondo il TAR Piemonte tal posizione e in contrasto con la previsione - contenuta nel profilo del fisioterapista - per cui quest'ultimo "svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale": secondo il TAR infatti la locuzione "strutture sanitarie" ricomprendere sia il concetto di "struttura sanitaria" vera e propria che quello di "studio medico", nozioni che sono alternativamente previste, anche ai fini dell'esercizio dell'attività professionale.
Nessuna rilevanza ha inoltre la mancata istituzione degli albi professionali: non può infatti essere impedita una attività professionale, prevista legislativamente come "autonoma", per carenza di una attività (l'istituzione di albi professionali) il cui compito e in capo allo Stato.
Il Tar pertanto, affermando l'illegittimità delle note regionali, ha sancito la piena possibilità giuridica per i fisioterapisti - e (aggiunge chi scrive) per le altre professioni non mediche - di svolgere la loro attività in regime di autonomia e all'interno dei proprio studi professionali.
Sentenza Tar Piemonte n. 498 del 20.05.2011

L'importanza delle Confederazioni


Tutto questo si può ottenere con le "confederazioni" come  hanno fatto anche i fisioterapisti

Il "Patto" tra medici e professioni sanitarie si può fare
Per la prima volta raggiunta un’intesa storica tra medici e altre professioni sanitarie e tecniche dell’area della radiologia. E’ la prova che la riorganizzazione del lavoro e delle competenze in sanità è possibile. Senza strappi né contrapposizioni
12 DIC - Il Patto tra medici e le altre professioni salute per difendere la “Casa comune” del SSN, innovando l’organizzazione del lavoro in sanità, inizia a delinearsi nella sua concretezza: infatti il 4 dicembre 2012, per la prima volta, a mia memoria, è stata raggiunta un’intesa storica tra tutte le rappresentanze scientifiche e professionali dell’area radiologica, sia mediche e fisiche che tecniche sull’innalzamento ed arricchimento delle competenze della professione di tecnico sanitario di radiologia medica.

Oggetto dell’intesa è stato il mandato affidato loro dal Ministero della Salute, su sollecitazione delle stesse rappresentanze professionali, di elaborare un’ipotesi di nuove e più avanzate competenze della professione di tecnico sanitario di radiologia medica che avesse al centro sia l’evoluzione ordinamentale e formativa di questa professione che l’evoluzione scientifica e tecnologica nonché dell’organizzazione del lavoro in sanità, così come sono delineate nella bozza di documento elaborato dallo specifico gruppo di lavoro all’interno del Tavolo tecnico Ministero della Salute e Regioni sull’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie.

E’ significativo che l’intera commissione paritetica Area Radiologica, composta dai rappresentanti delle Associazioni scientifiche mediche e fisiche dell'Area Radiologica e dai rappresentanti tecnici della FNCPTSRM unitariamente abbia concordato sull’impostazione di tale documento cosi la precisazione corretta e condivisa che il “ processo di rimodulazione, ampliamento e specializzazione delle competenze del TSRM debba realizzarsi nel rispetto delle responsabilità di tutte le altre Professioni operanti in Area Radiologica”. \

La proposta elaborata dalla commissione paritetica Area Radiologica ha dato contenuti professionali e formativi a quella nuova articolazione della professione sanitaria prevista dall’articolo 6 della legge 43/06 cioè il “professionista specialista” rimasto sinora inattuato nonostante che costituisse una delle maggiori novità di tale provvedimento legislativa , permettendo un’evoluzione di un TSRM, come di un infermiere o di un fisioterapista non solo in una carriera gestionale (coordinatore o dirigente) ma anche professionale riconoscendo la ricchezza e la complessità dei suoi contenuti professionali e la conseguente necessità di svilupparli in un’ulteriore segmento, ampio e non parcellizzato, di specializzazione.

L’esperienza esemplare realizzatasi per quanto riguarda la professione di TSRM, con i necessari adattamenti alle singole specificità di ogni professione sanitaria, è un modello che potrà e per me dovrà essere esteso alle successive tappe del Tavolo tecnico Ministero – Regioni; così come le stesse modalità nella sostanza dovrebbero ripetersi a livello regionale ed aziendale.
Infatti se l’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie presuppongono non solo un arricchimento delle stesse ma anche il fatto, come anche il dottor Benato conferma nell’intervista di ieri a questo giornale, che alcune competenze ora esercitate dal medico possano essere svolte anche dalle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche-sanitarie, della riabilitazione e della prevenzione, questo processo non può che realizzarsi attraverso l’individuazione di quali competenze ed in che modalità possa avvenire con la realizzazione del massimo di condivisione di tutte le rappresentanze professionali interessate, nella loro plurale ricchezza associativa: scientifiche, ordinistiche e sindacali.

Non si tratta di una riedizione di una modalità neocorporativa bensì l’incentivare e valorizzare il necessario protagonismo e soggettività delle professioni della salute, medici compresi, nel complesso ed articolato processo di riorganizzazione che sia in grado di difendere e consolidare la più grande conquista di civiltà del nostro Stato costituita dal Servizio sanitario nazionale, pubblico, universale e solidaristico.
In questo processo rimane in capo alla politica ed all’amministrazione i compiti di indirizzo programmatori e di scelte strategiche nonché l’attuazione delle competenze gestionali proprie.

In questo quadro rientra ovviamente la modalità attuativa dei lavori del Tavolo tecnico cioè l’Accordo Stato-Regioni e Province autonome che dovrà permettere la realizzazione dell’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie; su tale strumento è stata avviata una riflessione all’interno del Tavolo, anche attraverso il confronto con il sindacato confederale, per individuare la formulazione più adeguata possibile in grado di avviare con il massimo di partecipazione, condivisione, efficacia e tempestività questo necessario ed ormai imprescindibile processo di riorganizzazione delle competenze professionali e del lavoro in sanità.

Saverio Proia

sabato 1 dicembre 2012

ECM: www.agenas.it/

Un collega mi ha chiesto informazioni sull'ECM per i Tutor. Vi consiglio di leggere nel sito della banca dati COGEAPS su www.agenas.it se ci sono incertezze sull'ECM
Ci sono molte informazioni e si può scrivere per avere delucidazioni in merito.
Appena ho un pò di tempo approfondisco l'argomento e posterò in merito ciò che ci riguarda.

Denuncia inviata personalmente al Presidente dei CLID Prof. Mario Giannoni

Posto la denuncia inviata al Prof. Mario Giannoni Presidente della Conferenza Permanente dei CLID, perché, come ruolo istituzionale sappia affiancarsi alla difesa dei CLID e della Professione 

Senigallia 22 Novembre 2012
  

Presidente Commissione Permanente Corsi di Laurea Igienisti Dentali
Egregio Prof. Mario Giannoni

p.c. Consiglio Direttivo

Le scrivo, in completa autonomia e in assoluta indipendenza da qualsivoglia associazione, per mettere a conoscenza Lei, in qualità di Presidente e tutto il Consiglio Direttivo, dell'aggressione verbale e assolutamente fuori luogo che viene perpetrata nei confronti della professione d'Igienista Dentale e dei corsi di Laurea da Lei rappresentati, per aver scritto alcuni articoli sulla possibilità che tale figura professionale possa eseguire un'infiltrazione locoregionale, se necessaria, su prescrizione odontoiatrica.
Credo che ognuno di noi, civilmente, possa esprimere il proprio parere e non essere d'accordo ma quando, eludendo il problema in se', si attacca la professione in quanto tale e si diventa offensivi persino nei confronti dei CLID e di chi ci insegna, penso che la Commissione da Lei presieduta debba prendere ufficialmente una posizione, se non altro da un punto di vista di deontologia medica!
Non chiedo una valutazione o una considerazione sulla tematica: igienisti e anestesia: perché no? o sulla parte giuridica che porto a supporto di tale tesi; chiedo che venga denunziato apertamente e dall'unico organismo che possa farlo, una difesa della professione nel rispetto del professionista, della persona, dei CLID e di chi ci insegna.
Le allego parte dei commenti ricevuti (i più offensivi glieli risparmio) e soprattutto le valutazioni fatte nei confronti della professione.
Ho provveduto a denunziare deontologicamente quanto accaduto allOrdine dei Medici e Odontoiatri (FNOMCeO). Le chiedo di supportare questa mia denuncia ufficialmente agli organi competenti per la mancanza di deontologia e richiamare a un confronto civile le parti in causa.
Non mi arrendo davanti a nessun attacco personale, continuerò civilmente a portare avanti ciò che ritengo necessario per la professione e sono, come sempre, pronta ad un dibattito costruttivo su qualsiasi argomento ci riguardi, ma non tollero attacchi strumentali vessatori alla figura professionale che rischia di  portandoci indietro di almeno quindici anni.
In attesa di un riscontro, La saluto cordialmente

Irene Riccitelli Guarrella
Past Presidente Federazione Europea Igienisti Dentali (EFDH)

Allegato 1
Allegato 2
(in questa denuncia ho inserito anche gli allegati dei precedenti commenti dell'Accademia Di Sotto (?) di Milano.

Denuncia per mancanza di deontologia per FNOMCeO e CAO

Vi posto le denunce inoltrata per la FENOMCeO, CAO, Presidente Conferenza Permanente CLID che ho inoltrato con la documentazione.

Senigallia 22 Novembre 2012



Egregio Presidente FNOMCeO
Dott. Amedeo Bianco
p.c. CAO
Dott. Giuseppe Renzo
p.c. Presidente Conferenza Permanente CLID
Prof. Mario Giannoni


Con la presente intendo espressamente denunziare all'Ordine di Medici e Odontoiatri, (FNOMCeO) comportamenti non  conformi alla deontologia medica riguardo quanto  scritto in modo vessatorio sulla figura professionale dell'Igienista Dentale con valutazioni gratuite e diffamanti sui corsi di laurea di tale figura e sui docenti che vi insegnano.
Ritengo, a prescindere dall'argomento, il quale lo si può condividere o contestare, ma non  sia deontologicamente accettabile che avvenga un attacco strumentale ed eticamente lesivo alla professione d'igienista dentale.
Chiedo agli Organi Competenti di prendere provvedimenti, in caso contrario sarò costretta a rivolgermi alle autorità giudiziarie.

Irene Riccitelli Guarrella
Past Presidente Europeo (EFDH)

Il codice Deontologico prevede:
Oltre al giuramento professionale:
......di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della categoria;
TITOLO I - OGGETTO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Art. 1 Definizione
Il Codice di Deontologia Medica contiene principi e regole che il medico-chirurgo e l'odontoiatra, iscritti agli albi professionali dell'Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, di seguito indicati con il termine di medico, devono osservare nell'esercizio della professione.
TITOLO IV - RAPPORTI CON I COLLEGHI
CAPO I - Rapporti di collaborazione
Il contrasto di opinione non deve violare i principi di un collegiale comportamento e di un civile dibattito.
TITOLO V - RAPPORTI CON I TERZI
Art. 66
Rapporto con altre professioni sanitarie
Il medico deve garantire la più ampia collaborazione e favorire la comunicazione tra tutti gli operatori coinvolti nel processo assistenziale, nel rispetto delle peculiari competenze professionali.

(Allegato 1: scritti apparsi su Facebook).

giovedì 22 novembre 2012

Denunce

Appena avrò inviato, per raccomandata, le denunce sarà mia cura pubblicarle nel blog.

Lettere postate su facebook da "odontoiatri"

Sono state postate delle frasi su Facebook da parte di odontoiatri contro gli igienisti…ho inviato formale denuncia a: FNOMCeO, CAO, AIO ed alla Commissione Permanente dei CLID perché intervenga ufficialmente (Prof Mario Giannoni)
Queste le lettere (con le mie risposte)


Lettera aperta ai commenti apparsi su Facebook sull’articolo Igienisti dentali e anestesia: perché no? da parte di eminenti professionisti e rappresentanti dell’Associazione Odontoiatri Italiani


Dopo avere scritto un articolo su www.odontoconsult.it su “anestesia e igienisti: perché no? sono apparsi diversi commenti, alcuni sul forum del giornale altri su Facebook, che pubblicherò per onore di verità, in modo che ognuno possa fare le proprie considerazioni.
Vorrei partire da una precisazione: non ho mai offeso nessuno, né ho prevaricato le opinioni altrui, né ho mai messo in discussione l’efficacia del team odontoiatrico nel rispetto delle proprie competenze! Anzi, sono una sostenitrice del counseling prima di tutto tra i membri del team e di conseguenza nei confronti dei pazienti perchè dietro ai denti…c’è un essere umano  nella sua totalità!
“ Se vuoi insegnare latino a Pierino, devi conoscere il latino e Pierino”
Dalle pagine che qui stesso pubblicherò, potrete notare che nessuno risponde al quesito posto “anestesia e igienisti: perché no?, bensì c’è un’ attacco alla professione che ci porta indietro di almeno 15 anni.

Rispondo essenzialmente agli autorevoli professionisti:
Prof. Gerhard Konrad Seeberger
Gerhard Konrad Seeberger condivido con te una novita', o quasi. Fin quando non ci sara' un riconoscimento netto del ruolo dell'odontoiatra come team-leader di un team che insieme all'igienista italiana, non esistera' mai - e' una questione delicata intellettuale e non una gara - io sono d'accordo con te. Sono ancora nauseato da un chat sulla chat-line degli igienisti italiani che discutevano il fatto di poter eseguire l'anestesia locale in maniera che avrebbe fatto onore solo a esseri senza cultura, figuriamoci a professionisti capaci di eseguire un atto medico. Proprio qui si separano gli spiriti. Ho rinunciato ad essere professore a contratto all'universita' di Cagliari per insegnare agli igienisti. L'avrei fatto senza battere ciglio in Svizzera o negli Stati Uniti. Ho toccato con le mie mani nel mio studio l'escrescenza di una formazione che finisce ad essere misurato con un pezzo di carta che certifica la laurea e poco ha a che fare con etica professionale, patient safety, ruolo sociale e la volonta' di investire un ruolo nel team odontoiatrico. Chi ha laureato persone del genere ha una grande responsabilita' e non sa di aver creato un obbrobrio che nuoce alla salute del prossimo. Non voglio tagliare tutti con lo stesso pettine e a voi che avete tutti i criteri sopra menzionati, per onor intellettuale e della professione, fatevi sentire. Non vi sento e quindi non esistete! L'etica non si puo' insegnare all'affarista, ma si puo' sempre tentare ....
Le sue considerazioni riguardo la figura dell’igienista dentale è assolutamente fuori tempo. Gli “esseri senza cultura” sono le persone che non rispettano il lavoro, la preparazione, le idee degli altri. Ha fatto bene a non insegnare all’Università di Cagliari agli igienisti dentali perché la prima cosa da insegnare nelle Università, oltre alla parte tecnica e specialistica, è l’etica. Credo che nel Codice Deontologico del Medico sia previsto anche il rispetto per l’altrui lavoro e per i professionisti con cui si collabora! E credo, che Lei debba imparalo a memoria se vuole elaborare questo concetto! Forse ha avuto brutte esperienze con la categoria degli igienisti, ma le assicuro che se io dovessi giudicare tutti i medici allo stesso modo se ne salverebbero pochi e sicuramente Lei non sarebbe uno di questi.
Il Tavolo Tecnico del Ministero della Salute solo pochi giorni fa si è espresso così:
“Quale migliore strumento può essere fornito per raggiungere quest’obiettivo se non l’applicazione estensiva ed intelligente dell’insieme delle norme che hanno reso possibile la riforma delle professioni sanitarie, costruite con la necessaria mediazione e con il consenso largo sulle proposte arrivando con tenacia alla meta, senza cedere sui contenuti?
Per questo, non è più rinviabile un "patto tra pari": medici e professioni della salute e tra questi con i cittadini e la politica che sia in grado di dar vita a un nuovo e più consapevole protagonismo. E questo per difendere la casa comune, consolidarla ed estenderla (abbandonando le antiche logiche dei desueti ma ancora attuali fortilizi delle proprie ed autoreferenziali competenze professionali), percorrendo insieme le nuove frontiere dell’innovazione e della comune ricerca di una diversa ed integrata modalità di operare in sanità che sia in grado di mettere unire competenze e saperi scientifici di più professioni sanitarie.
Una parte della rappresentanza sindacale e professionale della categoria medica sta osservando con preoccupazione i lavori di questa Tavolo tecnico paventando la realizzazione di una politica di aggressione e di esproprio di competenze casomai condizionata dall’attuale congiuntura economica.
L’obiettivo primario di questo Tavolo tecnico è l’esatto contrario di queste accorate preoccupazioni: si vuol, invece, restituire al medico l’essenza vera della sua centralità nel processo di tutela della salute, in tutte le fasi della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, sollevandolo e, è opinione condivisa di molti medici, “liberandolo” di alcune competenze, senza che comunque venga meno la sua titolarità delle stesse, che possono essere svolte da altri professionisti sanitari debitamente formati a ciò e con protocolli concordati tra medici e questi operatori.”
Forse Gentile Professore dovrebbe aggiornarsi sul “team-leader”.


Dott. Francesco Orrù
Si sente nauseato? Forse ha guardato dentro la sua professione, oppure dentro la sua associazione. Lei non ha mai voluto “un’igienista tra i piedi”. Nessuno gliela ha mai imposta e per fortuna (dell’igienista) nessuno gliela imporrà mai! Ma nel suo ordinamento didattico è previsto il corso di “scienze e tecnica d’igiene orale”? e di “psicologia clinica”? e la sua associazione prevede un codice deontologico?
Sempre dal Tavolo Tecnico della Ministero della Salute:
“E’ evidente, come già ho avuto modo di sottolineare, che non si vuole dare vita a "mini medici" e che chi lo sostiene è probabilmente vittima di un evidente abbaglio o di un preconcetto. Si vuole, invece, lo ribadisco percorrere insieme la nuova frontiera di competenze professionali che in forma dinamica si implementano sulla base dell’evoluzione scientifica e tecnologica nonché di quella ordinamentale e formativa anche in ambiti professionali che per alcuni segmenti dell’organizzazione del lavoro possono essere anche comuni tra medici e professioni sanitarie, senza che vi sia lesa maestà dell’atto medico. Come già nei fatti è nei servizi e nei presidi sanitari e sociosanitari ospedalieri e territoriali di quelle Regioni più avanzate.” 
Dott. Enrico Lai
Egregio Dottore, non ho mai messo in dubbio la sinergia che deve esserci con tutto il team odontoiatrico, anzi ne sono una sostenitrice e d ho passato 32 anni della mia vita ad insegnarlo. Ma cosa c’entra con la possibilità di fare l’anestesia locoregionale, se necessaria, con prescrizione medica, all’interno di un proprio studio d’igiene oppure come consulente (non dipendente) nell’ambulatorio di un odontoiatra? Dal momento che posso lavorare senza la presenza del medico? Gli infermieri, i podologi e altre professioni sanitarie laureate e abilitate alla professione fanno assistenza somministrando medicinali, anche per endovena, su prescrizione medica, senza per questo mettere in dubbio la sinergia di un team, anzi, ne traggono solo benefici per sé e per i pazienti!
Dott. Michele Simula
Le lobby dei medici e degli odontoiatri, come in tanti altri comparti, è acclarato! In questo momento di crisi il sistema si chiude ancora di più in se stesso, basta leggere un po’ di socologia per rendersi contoche non è una logica delirante…!
Dott. Stefano Oddini Carbone
Ha perfettamente ragione, e la ringrazio per gli auguri.


·      Franco Anedda
‎"Le lobby purtroppo esistono, quella degli odontoiatri è particolarmente forte a causa della crisi, la sindrome della poltrona vuota e forse atteggiamenti conservatori. Per questo credo che la categoria non sarà mai favorevole a riconoscere, come collaboratore paritario, un'igienista dentale.
Igienisti dentali e anestesia: un rapporto possibile? Contenuti www.odontoconsult.it
Nell'articolo alcune considerazioni legislative sull'utilizzo dell'anestesia da parte degli igienisti dentali

Inizio moduloFranco Anedda Caro Gerhard, sei rimasto senza parole pure tu?
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Gerhard Konrad Seeberger condivido con te una novita', o quasi. Fin quando non ci sara' un riconoscimento netto del ruolo dell'odontoiatra come team-leader di un team che insieme all'igienista italiana, non esistera' mai - e' una questione delicata intellettuale e non una gara - io sono d'accordo con te. Sono ancora nauseato da un chat sulla chat-line degli igienisti italiani che discutevano il fatto di poter eseguire l'anestesia locale in maniera che avrebbe fatto onore solo a esseri senza cultura, figuriamoci a professionisti capaci di eseguire un atto medico. Proprio qui si separano gli spiriti. Ho rinunciato ad essere professore a contratto all'universita' di Cagliari per insegnare agli igienisti. L'avrei fatto senza battere ciglio in Svizzera o negli Stati Uniti. Ho toccato con le mie mani nel mio studio l'escrescenza di una formazione che finisce ad essere misurato con un pezzo di carta che certifica la laurea e poco ha a che fare con etica professionale, patient safety, ruolo sociale e la volonta' di investire un ruolo nel team odontoiatrico. Chi ha laureato persone del genere ha una grande responsabilita' e non sa di aver creato un obbrobrio che nuoce alla salute del prossimo. Non voglio tagliare tutti con lo stesso pettine e a voi che avete tutti i criteri sopra menzionati, per onor intellettuale e della professione, fatevi sentire. Non vi sento e quindi non esistete! L'etica non si puo' insegnare all'affarista, ma si puo' sempre tentare ....
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Francesco Orru' Nauseato. Cercatemi un altro lavoro, l'odontoiatria e' troppo sputtanata!
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Enrico Lai La Dott.ssa Guarrella non capisce che questi articoli nuocciono alla sinergia che ci deve essere tra odontoiatra ed igienista. In questo gruppo ci sono tante igieniste che hanno capito che la collaborazione e' possibile e soddisfacente quando si rimane nel proprio campo di competenza e di rispetto verso l'altra categoria.
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Michele Simula Le lobby esistono, QUINDI quella degli odontoiatri è particolarmente forte a causa della crisi?

Scusate, che tipo di logica delirante c'è dietro questa frase?
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Francesco Orru' Non ho mai voluto un'igienista tra i piedi e non me ne pento: questa e' la loro formazione, i loro intenti sono ben chiari. L'igiene orale ai miei pazienti gliela faccio io, in una seduta in cui congiuntamente faccio anche il controllo semestrale con eventuale diagnosi. Niente discrepanze tra quello che dico io è quello che dice lei, controllo mio personale dei miei precedenti lavori, gestione mia personale della psicologia e del rapporto umano con il paziente. Non abbiamo più ( io personalmente mai avuti ) fiumane di pazienti da smaltire, per cui ....
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Stefano Oddini Carboni Credo che l'autore dell'articolo abbia fatto una valutazione importante dicendo che quanto affermato è una sua personale opinione.
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Stefano Oddini Carboni Chi scrive ha vissuto sulla sua pelle le lotte per il riconoscimento della figura del laureato in Odontoiatria villipeso (strumentalmente) dai laureati in Medicina (non tutti, ovviamente! giusto i "rappresentanti",,,).
Oggi l'Odontoiatria di qualità è esercitata sopratutto dagli Odontoiatri poichè hanno caparbiamente, ostinatamente venduto qualità, ed il mercato ha così sentenziato.
Al di là delle leggine e circolarine applicative da quasi trentanni a oggi è andata così....vedremo per il Laureato in Igiene Dentale fra altri trentanni cosa combinerà....auguri a tutti noi!!!
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Maria Franca Setzu anzi sono per la collaborazione che credo possibile ed auspicabile
Stefania Palmas Salve sono un'igienista dentale e lavoro da 15 anni in team odontoiatrico; ho la fortuna di collaborare con professionisti di un certo livello che credono nella mia figura professionale e di conseguenza le danno la giusta importanza e il giusto rispetto, ognuno svolge il proprio lavoro senza invadere il campo dell'altro ma collaborando e consultandoci, scambiandoci pareri su piani cura, preventivi, approccio al paziente etc. In particolare collaboro con un protesista di altissimo livello che esegue i piani cura protesici solo dopo sondaggio parodontale eseguito dalla sottoscritta .......... per quanto riguarda l'ortodonzia non ne parliamo......... potrei scrivere un romanzo per esaltare non la figura dell'igienista ma il lavoro di squadra che si deve creare tra questa e l'odontoiatra. Personalmente il problema dell'anestesia porta a dover avere sempre un odontoiatra in studio quindi se capita una malattia o altro sono costretta ad annullare gli appuntamenti dei pazienti che ne hanno bisogno quindi diventa un problema organizzativo, non credo che ci si voglia esaltare o si tenti di rubare mestieri avendo la facoltà di farla!!!!!! Faccio un'ultima puntualizzazione: non è carino dire che non si hanno igienisti tra i piedi non perdiamo il rispetto per nessuno, grazie.
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Michele Simula Personalmente il problema dell'anestesia porta a dover avere sempre un odontoiatra in studio quindi se capita una malattia o altro sono costretta ad annullare gli appuntamenti dei pazienti che ne hanno bisogno quindi diventa un problema organizzativo >>> ossia?
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Stefania Palmas Mi spiego meglio: sono costretta ad organizzare I miei appuntamenti solo in giorni e orari in cui e' presente un medico che possa fare l'anestesia al paziente, quindi se per esempio il venerdi non ci sono Medici in studio non posso organizzarmi a dovere per non parlare di quando sono tutti impegnati e non possono spostarsi dal loro riunito........
Lunedì alle 23.30 tramite cellulare · Mi piace · 1
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Francesco Orru' La dott.ssa Palmas parla già come se lo studio fosse suo. La prossima volta che un medico non si presenta puntuale in studio per fare l'anestesia ai suoi pazienti gli faccia una nota disciplinare.
Ieri alle 1.11 tramite cellulare · Mi piace · 2
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Maria Franca Setzu la Dottoressa Palmas è un libero professionista che collabora con altri liberi professionisti che nn sono i titolari dello studio, come saprà la collaborazione in questo caso viene pagata a prestazione e il libero professionista decide i tempi ed i modi ;diverso è il caso di lavoro dipendente in cui è il titolare a decidere tempi modi ed impostazione. fermo restando che la diagnosi è dell' odontoiatra sono 2 tipi diversi di collaborazione
22 ore fa · Mi piace · 1
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Stefania Palmas mi rispiego meglio per il Dott Francesco Orrù: lo studio non è mio ma chi di competenza mi ha sempre fatto sentire a casa mia, se rileggesse il primo commento ho precisato la forma di rispetto che mi è stata sempre data come professionista in quanto l...Altro
21 ore fa · Mi piace · 1
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Daniela Pigliacampo Salve mi chiamo Daniela Pigliacampo sono un igienista dentale laureata da appena 2 anni e mi sento fortemente toccata dalle affermazioni espresse da tutti voi professionisti in merito all’articolo pubblicato. Come primo punto ritengo che l’autrice dell’articolo abbia sbagliato nell’associare la “sindrome della poltrona vuota” ad un atteggiamento conservativo da parte degli odontoiatri nei confronti dell’igienista dentale, sia per quanto riguarda la pratica dell’anestesia che nel riconoscimento della figura dell’igienista all’interno del team odontoiatrico. Se la crisi esiste all’interno degli studi odontoiatrici non è attribuibile al fatto che noi igienisti non possiamo fare l’anestesia ma è un problema molto più complesso che non riguarda il singolo ma l’intero paese. Detto questo credo fortemente nel mio ruolo di igienista dentale nonostante la mia brevissima esperienza lavorativa. Se ognuno per le proprie competenze si attivasse nel dare il massimo all’interno dello studio odontoiatrico avendo rispetto dei ruoli e delle figure professionali, si otterrebbe una crescita qualitativa professionale e umana che darebbe al paziente un servizio a 360°.Poi da un professionista ci si dovrebbe stupire se non volesse apprendere ulteriori tecniche che possano migliorare il proprio lavoro ( mi riferisco alla pratica dell’anestesia) ed io sarei la prima che gioirei di tale cosa, ma credo anche che il fatto di non poter fare l’anestesia non mi impedisca di essere una brava igienista e non sia un limite nell’affrontare il proprio lavoro soprattutto se supportato da un team funzionale. Concludo dicendo semplicemente che la collaborazione tra odontoiatra, igienista ed assistente per il mio modesto parere da un valore aggiunto allo studio e magari aiuterebbe, offrendo un servizio di qualità, a riempire quelle “ poltrone vuote”.
o    
Francesco Orru' Ti stimo, Daniela Pigliacampo. (e non scherzo).
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