Sono state postate delle frasi su Facebook da parte di odontoiatri contro gli igienisti…ho inviato formale denuncia a: FNOMCeO, CAO, AIO ed alla Commissione Permanente dei CLID perché intervenga ufficialmente (Prof Mario Giannoni)
Queste le lettere (con le mie risposte)
Lettera aperta ai commenti apparsi su Facebook
sull’articolo Igienisti dentali e anestesia: perché no? da parte di eminenti
professionisti e rappresentanti dell’Associazione Odontoiatri Italiani
Dopo avere scritto un articolo su www.odontoconsult.it
su “anestesia e igienisti: perché no? sono apparsi diversi commenti, alcuni sul
forum del giornale altri su Facebook, che pubblicherò per onore di verità, in
modo che ognuno possa fare le proprie considerazioni.
Vorrei partire da una precisazione: non ho mai offeso
nessuno, né ho prevaricato le opinioni altrui, né ho mai messo in discussione
l’efficacia del team odontoiatrico nel rispetto delle proprie competenze! Anzi,
sono una sostenitrice del counseling prima di tutto tra i membri del team e di
conseguenza nei confronti dei pazienti perchè dietro ai denti…c’è un essere
umano nella sua totalità!
“ Se vuoi insegnare latino a Pierino,
devi conoscere il latino e Pierino”
Dalle pagine che qui stesso pubblicherò, potrete
notare che nessuno risponde al quesito posto “anestesia e igienisti: perché
no?, bensì c’è un’ attacco alla professione che ci porta indietro di almeno 15
anni.
Rispondo essenzialmente agli autorevoli
professionisti:
Prof. Gerhard Konrad Seeberger
“Gerhard
Konrad Seeberger condivido con te una novita', o quasi. Fin
quando non ci sara' un riconoscimento netto del ruolo dell'odontoiatra come
team-leader di un team che insieme all'igienista italiana, non esistera' mai -
e' una questione delicata intellettuale e non una gara - io sono d'accordo con
te. Sono ancora nauseato da un chat sulla chat-line degli igienisti italiani
che discutevano il fatto di poter eseguire l'anestesia locale in maniera che
avrebbe fatto onore solo a esseri senza cultura, figuriamoci a professionisti
capaci di eseguire un atto medico. Proprio qui si separano gli spiriti. Ho
rinunciato ad essere professore a contratto all'universita' di Cagliari per
insegnare agli igienisti. L'avrei fatto senza battere ciglio in Svizzera o
negli Stati Uniti. Ho toccato con le mie mani nel mio studio l'escrescenza di
una formazione che finisce ad essere misurato con un pezzo di carta che
certifica la laurea e poco ha a che fare con etica professionale, patient
safety, ruolo sociale e la volonta' di investire un ruolo nel team
odontoiatrico. Chi ha laureato persone del genere ha una grande responsabilita'
e non sa di aver creato un obbrobrio che nuoce alla salute del prossimo. Non
voglio tagliare tutti con lo stesso pettine e a voi che avete tutti i criteri
sopra menzionati, per onor intellettuale e della professione, fatevi sentire.
Non vi sento e quindi non esistete! L'etica non si puo' insegnare
all'affarista, ma si puo' sempre tentare ....
Le sue considerazioni riguardo la figura dell’igienista
dentale è assolutamente fuori tempo. Gli “esseri senza cultura” sono le persone
che non rispettano il lavoro, la preparazione, le idee degli altri. Ha fatto
bene a non insegnare all’Università di Cagliari agli igienisti dentali perché
la prima cosa da insegnare nelle Università, oltre alla parte tecnica e specialistica,
è l’etica. Credo che nel Codice Deontologico del Medico sia previsto anche il
rispetto per l’altrui lavoro e per i professionisti con cui si collabora! E
credo, che Lei debba imparalo a memoria se vuole elaborare questo concetto!
Forse ha avuto brutte esperienze con la categoria degli igienisti, ma le
assicuro che se io dovessi giudicare tutti i medici allo stesso modo se ne
salverebbero pochi e sicuramente Lei non sarebbe uno di questi.
Il Tavolo Tecnico del Ministero della Salute solo
pochi giorni fa si è espresso così:
“Quale
migliore strumento può essere fornito per raggiungere quest’obiettivo se non
l’applicazione estensiva ed intelligente dell’insieme delle norme che hanno
reso possibile la riforma delle professioni sanitarie, costruite con la
necessaria mediazione e con il consenso largo sulle proposte arrivando con
tenacia alla meta, senza cedere sui contenuti?
Per
questo, non è più rinviabile un "patto tra pari": medici e professioni
della salute e tra questi con i cittadini e la politica che sia in grado di dar
vita a un nuovo e più consapevole protagonismo. E questo per difendere la casa
comune, consolidarla ed estenderla (abbandonando le antiche logiche dei desueti
ma ancora attuali fortilizi delle proprie ed autoreferenziali competenze
professionali), percorrendo insieme le nuove frontiere dell’innovazione e della
comune ricerca di una diversa ed integrata modalità di operare in sanità che
sia in grado di mettere unire competenze e saperi scientifici di più
professioni sanitarie.
Una
parte della rappresentanza sindacale e professionale della categoria medica sta
osservando con preoccupazione i lavori di questa Tavolo tecnico paventando la
realizzazione di una politica di aggressione e di esproprio di competenze
casomai condizionata dall’attuale congiuntura economica.
L’obiettivo primario di questo Tavolo tecnico è l’esatto contrario di queste accorate preoccupazioni: si vuol, invece, restituire al medico l’essenza vera della sua centralità nel processo di tutela della salute, in tutte le fasi della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, sollevandolo e, è opinione condivisa di molti medici, “liberandolo” di alcune competenze, senza che comunque venga meno la sua titolarità delle stesse, che possono essere svolte da altri professionisti sanitari debitamente formati a ciò e con protocolli concordati tra medici e questi operatori.”
L’obiettivo primario di questo Tavolo tecnico è l’esatto contrario di queste accorate preoccupazioni: si vuol, invece, restituire al medico l’essenza vera della sua centralità nel processo di tutela della salute, in tutte le fasi della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, sollevandolo e, è opinione condivisa di molti medici, “liberandolo” di alcune competenze, senza che comunque venga meno la sua titolarità delle stesse, che possono essere svolte da altri professionisti sanitari debitamente formati a ciò e con protocolli concordati tra medici e questi operatori.”
Forse Gentile
Professore dovrebbe aggiornarsi sul “team-leader”.
Dott. Francesco Orrù
Si sente nauseato?
Forse ha guardato dentro la sua professione, oppure dentro la sua associazione.
Lei non ha mai voluto “un’igienista tra i piedi”. Nessuno gliela ha mai imposta
e per fortuna (dell’igienista) nessuno gliela imporrà mai! Ma nel suo
ordinamento didattico è previsto il corso di “scienze e tecnica d’igiene
orale”? e di “psicologia clinica”? e la sua associazione prevede un codice
deontologico?
Sempre dal Tavolo
Tecnico della Ministero della Salute:
“E’
evidente, come già ho avuto modo di sottolineare, che non si vuole dare vita a
"mini medici" e che chi lo sostiene è probabilmente vittima di un
evidente abbaglio o di un preconcetto. Si vuole, invece, lo ribadisco
percorrere insieme la nuova frontiera di competenze professionali che in forma
dinamica si implementano sulla base dell’evoluzione scientifica e tecnologica
nonché di quella ordinamentale e formativa anche in ambiti professionali che
per alcuni segmenti dell’organizzazione del lavoro possono essere anche comuni
tra medici e professioni sanitarie, senza che vi sia lesa maestà dell’atto
medico. Come già nei fatti è nei servizi e nei presidi sanitari e sociosanitari
ospedalieri e territoriali di quelle Regioni più avanzate.”
Dott. Enrico Lai
Egregio Dottore, non ho mai messo in dubbio la sinergia
che deve esserci con tutto il team odontoiatrico, anzi ne sono una sostenitrice
e d ho passato 32 anni della mia vita ad insegnarlo. Ma cosa c’entra con la
possibilità di fare l’anestesia locoregionale, se necessaria, con prescrizione
medica, all’interno di un proprio studio d’igiene oppure come consulente (non
dipendente) nell’ambulatorio di un odontoiatra? Dal momento che posso lavorare
senza la presenza del medico? Gli infermieri, i podologi e altre professioni
sanitarie laureate e abilitate alla professione fanno assistenza somministrando
medicinali, anche per endovena, su prescrizione medica, senza per questo mettere
in dubbio la sinergia di un team, anzi, ne traggono solo benefici per sé e per
i pazienti!
Dott. Michele Simula
Le lobby dei medici e
degli odontoiatri, come in tanti altri comparti, è acclarato! In questo momento
di crisi il sistema si chiude ancora di più in se stesso, basta leggere un po’
di socologia per rendersi contoche non è una logica delirante…!
Dott. Stefano Oddini
Carbone
Ha perfettamente
ragione, e la ringrazio per gli auguri.
"Le lobby purtroppo esistono, quella degli
odontoiatri è particolarmente forte a causa della crisi, la sindrome della
poltrona vuota e forse atteggiamenti conservatori. Per questo credo che la
categoria non sarà mai favorevole a riconoscere, come collaboratore paritario,
un'igienista dentale.
Nell'articolo alcune considerazioni
legislative sull'utilizzo dell'anestesia da parte degli igienisti dentali
o
Gerhard
Konrad Seeberger condivido con te una novita', o quasi. Fin
quando non ci sara' un riconoscimento netto del ruolo dell'odontoiatra come
team-leader di un team che insieme all'igienista italiana, non esistera' mai -
e' una questione delicata intellettuale e non una gara - io sono d'accordo con
te. Sono ancora nauseato da un chat sulla chat-line degli igienisti italiani
che discutevano il fatto di poter eseguire l'anestesia locale in maniera che
avrebbe fatto onore solo a esseri senza cultura, figuriamoci a professionisti
capaci di eseguire un atto medico. Proprio qui si separano gli spiriti. Ho
rinunciato ad essere professore a contratto all'universita' di Cagliari per
insegnare agli igienisti. L'avrei fatto senza battere ciglio in Svizzera o
negli Stati Uniti. Ho toccato con le mie mani nel mio studio l'escrescenza di
una formazione che finisce ad essere misurato con un pezzo di carta che
certifica la laurea e poco ha a che fare con etica professionale, patient
safety, ruolo sociale e la volonta' di investire un ruolo nel team
odontoiatrico. Chi ha laureato persone del genere ha una grande responsabilita'
e non sa di aver creato un obbrobrio che nuoce alla salute del prossimo. Non
voglio tagliare tutti con lo stesso pettine e a voi che avete tutti i criteri
sopra menzionati, per onor intellettuale e della professione, fatevi sentire.
Non vi sento e quindi non esistete! L'etica non si puo' insegnare
all'affarista, ma si puo' sempre tentare ....
o
Francesco
Orru' Nauseato. Cercatemi un altro lavoro, l'odontoiatria
e' troppo sputtanata!
6 novembre alle ore 23.34 tramite cellulare · Mi piace · 2
o
Enrico
Lai La Dott.ssa Guarrella non capisce che questi articoli
nuocciono alla sinergia che ci deve essere tra odontoiatra ed igienista. In
questo gruppo ci sono tante igieniste che hanno capito che la collaborazione e'
possibile e soddisfacente quando si rimane nel proprio campo di competenza e di
rispetto verso l'altra categoria.
o
Michele
Simula Le lobby esistono, QUINDI quella degli odontoiatri è
particolarmente forte a causa della crisi?
Scusate, che tipo di logica delirante c'è dietro questa frase?
Scusate, che tipo di logica delirante c'è dietro questa frase?
o
Francesco
Orru' Non ho mai voluto un'igienista tra i piedi e non me
ne pento: questa e' la loro formazione, i loro intenti sono ben chiari.
L'igiene orale ai miei pazienti gliela faccio io, in una seduta in cui
congiuntamente faccio anche il controllo semestrale con eventuale diagnosi.
Niente discrepanze tra quello che dico io è quello che dice lei, controllo mio
personale dei miei precedenti lavori, gestione mia personale della psicologia e
del rapporto umano con il paziente. Non abbiamo più ( io personalmente mai
avuti ) fiumane di pazienti da smaltire, per cui ....
6 novembre alle ore 23.58 tramite cellulare · Mi piace · 5
o
Stefano Oddini Carboni Credo che l'autore
dell'articolo abbia fatto una valutazione importante dicendo che quanto
affermato è una sua personale opinione.
o
Stefano Oddini Carboni Chi scrive ha vissuto sulla
sua pelle le lotte per il riconoscimento della figura del laureato in
Odontoiatria villipeso (strumentalmente) dai laureati in Medicina (non tutti,
ovviamente! giusto i "rappresentanti",,,).
Oggi l'Odontoiatria di qualità è esercitata sopratutto dagli Odontoiatri poichè hanno caparbiamente, ostinatamente venduto qualità, ed il mercato ha così sentenziato.
Al di là delle leggine e circolarine applicative da quasi trentanni a oggi è andata così....vedremo per il Laureato in Igiene Dentale fra altri trentanni cosa combinerà....auguri a tutti noi!!!
Oggi l'Odontoiatria di qualità è esercitata sopratutto dagli Odontoiatri poichè hanno caparbiamente, ostinatamente venduto qualità, ed il mercato ha così sentenziato.
Al di là delle leggine e circolarine applicative da quasi trentanni a oggi è andata così....vedremo per il Laureato in Igiene Dentale fra altri trentanni cosa combinerà....auguri a tutti noi!!!
o
o
Maria
Franca Setzu anzi sono per la collaborazione che credo
possibile ed auspicabile
Stefania
Palmas Salve sono un'igienista dentale e lavoro da 15 anni
in team odontoiatrico; ho la fortuna di collaborare con professionisti di un
certo livello che credono nella mia figura professionale e di conseguenza le
danno la giusta importanza e il giusto rispetto, ognuno svolge il proprio
lavoro senza invadere il campo dell'altro ma collaborando e consultandoci,
scambiandoci pareri su piani cura, preventivi, approccio al paziente etc. In
particolare collaboro con un protesista di altissimo livello che esegue i piani
cura protesici solo dopo sondaggio parodontale eseguito dalla sottoscritta
.......... per quanto riguarda l'ortodonzia non ne parliamo......... potrei
scrivere un romanzo per esaltare non la figura dell'igienista ma il lavoro di
squadra che si deve creare tra questa e l'odontoiatra. Personalmente il
problema dell'anestesia porta a dover avere sempre un odontoiatra in studio
quindi se capita una malattia o altro sono costretta ad annullare gli
appuntamenti dei pazienti che ne hanno bisogno quindi diventa un problema
organizzativo, non credo che ci si voglia esaltare o si tenti di rubare
mestieri avendo la facoltà di farla!!!!!! Faccio un'ultima puntualizzazione:
non è carino dire che non si hanno igienisti tra i piedi non perdiamo il
rispetto per nessuno, grazie.
o
Michele
Simula Personalmente il problema dell'anestesia porta a
dover avere sempre un odontoiatra in studio quindi se capita una malattia o
altro sono costretta ad annullare gli appuntamenti dei pazienti che ne hanno
bisogno quindi diventa un problema organizzativo >>> ossia?
o
Stefania
Palmas Mi spiego meglio: sono costretta ad organizzare I
miei appuntamenti solo in giorni e orari in cui e' presente un medico che possa
fare l'anestesia al paziente, quindi se per esempio il venerdi non ci sono
Medici in studio non posso organizzarmi a dovere per non parlare di quando sono
tutti impegnati e non possono spostarsi dal loro riunito........
Lunedì alle 23.30 tramite cellulare · Mi piace · 1
o
Francesco
Orru' La dott.ssa Palmas parla già come se lo studio fosse
suo. La prossima volta che un medico non si presenta puntuale in studio per
fare l'anestesia ai suoi pazienti gli faccia una nota disciplinare.
Ieri alle 1.11 tramite cellulare · Mi piace · 2
o
Maria
Franca Setzu la Dottoressa Palmas è un libero
professionista che collabora con altri liberi professionisti che nn sono i
titolari dello studio, come saprà la collaborazione in questo caso viene pagata
a prestazione e il libero professionista decide i tempi ed i modi ;diverso è il
caso di lavoro dipendente in cui è il titolare a decidere tempi modi ed
impostazione. fermo restando che la diagnosi è dell' odontoiatra sono 2 tipi
diversi di collaborazione
o
Stefania
Palmas mi rispiego meglio per il Dott Francesco Orrù: lo
studio non è mio ma chi di competenza mi ha sempre fatto sentire a casa mia, se
rileggesse il primo commento ho precisato la forma di rispetto che mi è stata
sempre data come professionista in quanto l...Altro
o
Daniela
Pigliacampo Salve mi chiamo Daniela Pigliacampo sono un
igienista dentale laureata da appena 2 anni e mi sento fortemente toccata dalle
affermazioni espresse da tutti voi professionisti in merito all’articolo
pubblicato. Come primo punto ritengo che l’autrice dell’articolo abbia
sbagliato nell’associare la “sindrome della poltrona vuota” ad un atteggiamento
conservativo da parte degli odontoiatri nei confronti dell’igienista dentale,
sia per quanto riguarda la pratica dell’anestesia che nel riconoscimento della
figura dell’igienista all’interno del team odontoiatrico. Se la crisi esiste
all’interno degli studi odontoiatrici non è attribuibile al fatto che noi
igienisti non possiamo fare l’anestesia ma è un problema molto più complesso
che non riguarda il singolo ma l’intero paese. Detto questo credo fortemente
nel mio ruolo di igienista dentale nonostante la mia brevissima esperienza
lavorativa. Se ognuno per le proprie competenze si attivasse nel dare il
massimo all’interno dello studio odontoiatrico avendo rispetto dei ruoli e
delle figure professionali, si otterrebbe una crescita qualitativa
professionale e umana che darebbe al paziente un servizio a 360°.Poi da un
professionista ci si dovrebbe stupire se non volesse apprendere ulteriori
tecniche che possano migliorare il proprio lavoro ( mi riferisco alla pratica
dell’anestesia) ed io sarei la prima che gioirei di tale cosa, ma credo anche
che il fatto di non poter fare l’anestesia non mi impedisca di essere una brava
igienista e non sia un limite nell’affrontare il proprio lavoro soprattutto se
supportato da un team funzionale. Concludo dicendo semplicemente che la
collaborazione tra odontoiatra, igienista ed assistente per il mio modesto
parere da un valore aggiunto allo studio e magari aiuterebbe, offrendo un
servizio di qualità, a riempire quelle “ poltrone vuote”.
o
Francesco
Orru' Ti stimo, Daniela
Pigliacampo. (e non scherzo).
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