PREMESSA
SOCIETA’ ITALIANA DI ANESTESIA ODONTOSTOMATOLOGICA –
ASSOCIAZIONE ITALIANA DI NARCO ODONTOSTOMATOLOGIA (A.I.N.O.S.)
L’Associazione Italiana di Anestesia
Odontostomatologica, denominata “Associazione Italiana di Narco
Odontostomatologia” (A.I.N.O.S.), è stata fondata nel 1971 ed è l’unica società
nazionale che si occupa dei problemi dell’Anestesia e dell’Emergenza in
Odontoiatria L’organo ufficiale dell’A.I.N.O.S. è la rivista Journal of Dental
Anaesthesia che pubblica quattro fascicoli annuali quadrimestrali in lingua
italiana e inglese.
L’indirizzo scientifico-culturale dell’A.I.N.O.S. è
rispettoso sia dei contenuti didattici e professionalizzanti della Direttiva
del Consiglio del 25 luglio 1978 (78/687/CEE), specificatamente per quanto
riguarda il “Programma di Studi per il Dentista”, sia dell’Ordinamento
didattico del Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria e Protesi Dentaria
– Modello adeguato all’Unione Europea – Versione definitiva del 13.01.2001
(Classe 52/S) ed è in totale sintonia con i contenuti professionalizzanti
descritti e pubblicati dall’Association for Dental Education in Europe
(A.D.E.E.). L’associazione opera con le altre società europee allo scopo di
impostare un programma di formazione del professionista odontoiatra adeguato
alle tendenze europee e coerente con il profilo dell’odontoiatra proposto dall’A.D.E.E.
Il programma scientifico-culturale dell’A.I.N.O.S. è articolato sui seguenti
sei argomenti scientifici caratterizzanti la professione dell’odontoiatra:
Valutazione clinica ed informazione, Sedazione inalatoria, Sedazione
endovenosa, Analgesia locale e Terapia del Dolore, Emergenze Mediche nello
studio odontoiatrico e Rianimazione Cardiopolmonare, Monitoraggio. Essendo
riconosciuta presso il Ministero della Salute come struttura autorizzata alla
formazione accreditabile ECM degli odontoiatri, l’A.I.N.O.S. può proporre
argomenti scientifici di Anestesia Odontostomatologica, fra quelli
caratterizzanti la professione e rilasciare diplomi negli specifici ambiti di
competenza.
Fra gli altri scopi statutari si annoverano: a) riunire intorno a
se gli studiosi che si occupano di Anestesia Odontoiatrica; b) promuovere la
collaborazione ed il collegamento organizzativo fra gli interessati con
riunioni, conferenze, tavole rotonde, simposi e congressi; c) diffondere i
risultati di studio e di ricerca; d) proporre linee guida e raccomandazioni
nazionali non discordanti da quelle europee sugli aspetti teorico-pratici
dell’Anestesia Odontoiatrica e) diffondere e valorizzare l’Anestesia
Odontoiatrica.
L’A.I.N.O.S. collabora con l’Associazione Italiana Sedazionisti
Odontoiatri (A.I.S.OD.) attraverso integrazioni statutarie che mirano ad
assicurare reciprocità di crescita e tutela scientifica.
L’A.I.N.O.S. è membro
dell’International Federation of Dental Anesthesiology Societies (I.F.D.A.S.) e
dell’European Federation for the Advancement of Anestesia in Dentistry
(E.F.A.A.D) e partecipa con i propri soci alle riunioni internazionali
dell’E.F.A.A.D. e dell’I.F.D.A.S. L’A.I.N.O.S. è fortemente impegnata nei CD
dell’E.F.A.A.D. e dell’I.F.D.A.S.
L’A.I.N.O.S. è iscritta alla associazione
F.A.S.A.R.D.I. che riunisce tutte le Associazioni scientifiche di Anestesia e
Rianimazione, Cure Palliative, Terapia del Dolore italiane a decorrere dal 6
ottobre 2004.
Prof. Giovanni Manani
Presidente A.I.N.O.S.
Igienisti dentali e anestesia
L’ANALGESIA E L’ANESTESIA LOCOREGIONALE PER L’IGIENISTA
DENTALE: MANIFESTO
Premesse
Il controllo del dolore fa parte
integrante della terapia parodontale non chirurgica, sia che ciò avvenga
direttamente da parte dell’igienista, sia da parte di un supervisore
odontoiatra.
Indipendentemente dal professionista
erogatore dell’analgesia e dell’anestesia locale è necessario riconoscere che,
nel caso in cui un paziente dovesse essere sottoposto a questo tipo di
trattamento, egli dovrà essere meticolosamente informato sulla procedura
anestesiologica cui dovrà essere sottoposto in ogni suo particolare. Dovrà
essere inoltre informato che tale procedura non varierà nel corso del primo o
dei successivi interventi di terapia parodontale non chirurgica cui il paziente
dovrà essere sottoposto. Il paziente dovrà essere informato su tutte le fasi
della procedura anestesiologica, potrà discutere ogni singolo aspetto della
procedura anestesiologica e dovrà essere altresì informato che il breve periodo
di tempo speso per eseguire la tecnica permette di prolungare l’intervento
parodontale non chirurgico e di non accusare effetti collaterali provocati da
eventuali sensazioni fastidiose o dolorose.
La procedura che avvicina l’igienista
dentale all’intervento deve essere completata da una valutazione clinica,
fisica e psicologica, nonché dal consenso informato.
Allo stato attuale non v’è uniformità
di vedute né sulla tipologia dell’analgesia e dell’anestesia locale da
utilizzare, né sulla metodologia necessaria per ottenere un effetto anestetico
adeguato, né sulla attribuzione dei compiti e delle responsabilità. Ciò
malgrado è necessario riconoscere che esistono molti punti di vista in
comune enunciati da leggi di stati diversi europei o da norme pubblicate
da società odontoiatriche diverse. Il primo aspetto su cui tutte le
legislazioni concordano e che rappresenta il fondamento perché l’igienista
dentale possa eseguire tecniche di analgesia e di anestesia locale è
rappresentato dall’obbligo di frequentare corsi riconosciuti da
istituzioni o società che assicurino la conoscenza delle tecniche di analgesia
e di anestesia locale attribuite all’igienista dentale ed una loro corretta
esecuzione. Diversi studi dimostrano che allorquando l’igienista dentale segua
un percorso formativo teorico-pratico post-lauream sulle tecniche di analgesia
e di anestesia locale che gli competono la somministrazione dell’analgesia e
dell’anestesia locale viene eseguita in modo sicuro, efficace e con pochissime
complicanze.1
Profilo dell’igienista dentale
Nel documento italiano relativo agli
“Obiettivi formativi qualificanti della classe: L/SNT3 Professioni sanitarie
tecniche”2 del
laureato igienista dentale vengono attribuiti compiti che
definiscono più dettagliatamente la figura dell’igienista dentale anche
in relazione alla esecuzione di interventi di anestesia locale. Tali sono:
Gli igienisti dentali
a) – “…… svolgono, su indicazione degli
odontoiatri ………. Compiti relativi alla prevenzione delle affezioni oro-dentali”,
b) – “ …….. collaborano alla
compilazione della cartella clinica …. Odontostomatologica”,
c) – “…….. provvedono alla ablazione
del tartaro e alla levigatura delle radici …. e, in generale, devono essere in
grado di …… gestire autonomamente il trattamento non chirurgico della malattia
parodontale ……”,
d) – “…….. svolgono la loro attività
professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di
dipendenza o libero-professionale, su indicazione degli odontoiatri….”,
e) – “ I laureati devono possedere
competenze metodologiche sufficienti a far si che possano proseguire in piena
autonomia il loro percorso di studio e di crescita culturale (laurea
specialistica, corsi di perfezionamento universitari, Masters universitari),
f) – “I laureati devono essere in grado
di interpretare correttamente la legislazione …… del paese dell’Unione Europea
in cui esercitano ….”,
g) “ …. Essere in grado di riconoscere
i segni vitali e di praticare mansioni di primo soccorso nell’ambiente di
lavoro”.
Da tale documento si evince che
gli interventi riferibili al cavo orale e specificatamente l’ablazione del
tartaro, nonché la levigatura delle radici dei denti e, più in generale, il
trattamento non chirurgico della malattia parodontale, non possono essere
disgiunti da componenti affettive che provochino ansia, paura o fobia e dolore
intra- e postoperatorio. Pertanto, il paziente affetto da tali patologie
dovrà essere sottoposto a provvedimenti, eseguiti direttamente o
indirettamente, tali da attenuare o eliminare sia l’ansia, sia il
dolore perioperatorio.
Programmi europei
L’attuale legislazione europea soffre
di ampie variazioni degli standards nella cura e terapia del parodonto per cui,
non essendo stata definita in modo armonico la professione di igienista dentale
attraverso una legislazione, l’igienista dentale non può beneficiare di una
libera circolazione e di una attività professionale comparativamente valida su
tutto il territorio europeo. Per ottenere ciò è necessaria una maggior
collaborazione fra le competenti autorità governative, fra le università e fra
gli stessi igienisti dentali.3 Una delle ragioni per cui esiste molta confusione fra diversi
stati è il timore di una concorrenza da parte dell’igienista dentale in ragione
della mancata conoscenza delle precise competenze di quest’ultimo.4,5
Per quanto attiene, in
particolare, il ricorso a tecniche di analgesia e di anestesia locale,
l’European Dental Hygiene Association – EFP afferma che all’igienista
dentale è consentito, per quanto attiene il trattamento del dolore,
utilizzare gli anestetici locali, e più specificatamente nel capitolo
“Dental Hygienist Education: Practical Training” informa che fra le procedure,
quelle consentite sono le “tecniche di anestesia locale infiltrativa”.
Nel capitolo “Dental Hygienist Education: Course content” si informa che
i corsi di Igienista Dentale dovrebbero assicurare conoscenze di analgesia
locale e in particolare. “A detailed knowledge of the related oral anatomy and
nerve supply ….. omissis…. A knowledge of the pharmacokinetics and use of local
analgesic agents available in dentistry. An ability to carry out the safe
pratic of local infiltration”. Il General Dental Council (GDC)6, nel capitolo “Dental Hygienists and
Dental Therapists” al punto 5.3 informa che “un dentista che permette ad un
igienista di lavorare senza la diretta supervisione o di somministrare
l’analgesia infiltrativa sotto la sua diretta supervisione deve essere certo
che l’igienista dentale sia in grado di prestare tali funzioni” e che “egli avrà
eseguito un corso certificato di analgesia infiltrativa. Nella Cork University
Dental School and Hospital, il Diploma di Igiene Dentale consente di eseguire,
all’interno di un team odontoiatrico, la somministrazione di anestetici locali.
Il dolore negli interventi di igiene
dentale
Gli interventi non chirurgici del
parodonto sono associati nei due/terzi dei pazienti a dolore che induce il
paziente a rifiutare trattamenti successivi.7 Il dolore viene percepito maggiormente nei pazienti
ansiosi8 e può essere di intensità moderata o
elevata nel 25% dei pazienti9, nonché creare ansietà secondaria e memorizzazione
dell’esperienza dolorosa accusata.10 La relazione fra dolore ed ansia è inoltre più marcata che in
altri trattamenti del cavo orale. Oltre il 70% di pazienti accusa ansia a causa
di dolore sperimentato in trattamenti di igiene dentale precedenti.11 Il dolore può essere inoltre
drammaticamente diverso a seconda dell’età, della sede vestibolare o buccale
dell’intervento e in caso di sanguinamento tale da richiede il suo controllo
con tecniche di anestesia locale o di analgesia.12 Non tutti i pazienti richiedono il
ricorso all’anestesia locale, ma nei pazienti affetti da particolare
sensibilità dei tessuti parodontali, in particolare se esposti a processi
infiammatori potrebbero essere necessari provvedimenti che assicurino una
anestesia locale simile a quella utilizzata per interventi di chirurgia orale13 ricorrendo all’impiego del
vasocostrittore.14
Metodi per il controllo del dolore
Le strategie per un trattamento
ottimale del dolore nell’igiene dentale sono classificabili in modo diverso:15
mediante
metodi fisiologici e procedurali che si basano sull’aumento del conforto e
della efficacia della iniezione di anestetico locale, in particolare riconoscendo
l’impatto dell’anestetico locale con il ph tessutale, della temperatura della
tubofiala e l’effetto della iniezione lenta di anestetico locale;
mediante
metodi farmacologici che si basano sull’impiego di farmaci anestetici specifici
o non anestetici e in particolare di farmaci che aumentano l’inizio, la durata
e la profondità degli anestetici locali;
mediante
metodi psicologici che includono il trattamento dell’ansia con l’impiego di
tecniche di distrazione o di farmaci specifici.
L’igienista dentale deve saper
riconoscere che esistono due importanti procedure il controllo del
dolore:16
L’analgesia.
L’analgesia che
significa diminuzione o eliminazione del dolore.
L’anestesia
locale. L’anestesia
locale significa eliminazione della sensazione, in particolare del dolore, in
una parte del corpo attraverso l’iniezione regionale di un farmaco.
L’igienista dentale deve saper riconoscere che l’impiego degli anestetici
locali è consentita in relazione alla dose massima necessaria ed in relazione
alle competenze della sua professione.
L’analgesia. La diminuzione o la eliminazione del
dolore nel corso della professione dell’igienista dentale può essere ottenuto
attualmente attraverso tre tecniche:
Anestesia
topica
Impiego
di antinfiammatori analgesici non steroidei
Impiego
della tecnica di sedazione cosciente inalatoria con N2O.
Anestesia topica. L’analgesia può essere ottenuta
mediante applicazione di creme, gel, compresse etc. Una recente combinazione di
anestetici locali aminoamidici non iniettabili di lidocaina al 2% e di
prilocaina al 2,5% conferisce una analgesia dei tessuti periodontali pressoché
immediata. La durata dell’effetto non supera tuttavia i 20 minuti. Questa
combinazione presenta molti vantaggi fra cui la facilità di impiego, la
possibilità di riapplicazione, la specificità del sito di applicazione senza
ricorrere a punture. La tecnica presenta tuttavia lacune svantaggi fra cui i
costi elevati, il gusto sgradevole, una anestesia non adeguata nella totalità
dei pazienti, specialmente quando si ricorre agli ultrasuoni..17 Studi recenti informano che oltre il
50% dei pazienti preferisce tuttavia l’analgesia con gel applicabili nel
periodonto in alternativa alla convenzionale anestesia locale, la quale
produrrebbe una anestesia prolungata spesso non gradita alle labbra ed alla
lingua e l’inserimento altrettanto non gradito di aghi.18
Impiego di antinfiammatori. L’igienista dentale viene molto di
frequente coinvolto nel trattamento di processi infiammatori del parodonto. Le
placche contengono una varietà di batteri gram-negativi che liberano prodotti
intorno al margine gengivale e nelle aree interprossimali. Questi prodotti
inducono la produzione di endotissine, citochine, tossine proteiche che
precipitano la cascata infiammatoria. Alcuni autori riconoscono l’utilità di
impiego dei farmaci analgesici non steroidei (FANS) ad uso topico nel
trattamento delle gengiviti e del dolore provocato.19 Più frequente risulta l’impiego
preoperatorio di FANS nella prevenzione del dolore durante trattamento
parodontale non chiurgico.20
Maggiore importanza infine assume l’impiego dei FANS nella prevenzione del
dolore postoperatorio parodontale.21 Benché la maggior parte delle procedure di igiene dentale
siano associate a livelli molto bassi di dolore o a nessun dolore, l’ablazione
del tartaro e la levigatura delle radici sono associate invece a livelli molto
elevati di dolore, in particolare se associati ad ansia.9 In relazione a ciò, l’impiego di FANS
negli interventi di igiene dentale risulta utile sia nella prevenzione del
dolore intraoperatorio, sia nel trattamento del dolore postoperatorio
rallentandone sia il momento dell’insorgenza, sia diminuendone la severità.22
La sedazione cosciente inalatoria con
protossido d’azoto. La
tecnica di sedazione cosciente con protossido d’azoto è uno dei mezzi più
idonei per il trattamento del dolore e dell’ansia in igiene dentale. Nello
stato dell’Ontario la somministrazione di protossido d’azoto è vincolato dalla
presenza di un dentista esperto nella somministrazione di tale tecnica23 benché in 23 altri stati degli Stati
Uniti, essendo il controllo del dolore parte del curriculum di Igiene Dentale
nelle scuole accreditate dall’American Dental Association’s Commission on
Dental Accreditation, sia concesso agli igienisti dentali di utilizzare tale
tecnica. L’impiego della sedazione cosciente inalatoria è molto utile nella
induzione dell’anestesia locale. Si può ritenere che in Italia la sedazione
cosciente inalatoria possa essere utilizzata dall’igienista dentale purchè
abbia seguito specifici corsi accreditati presso l’AINOS-AISOD e di corsi di
BLS-D.
L’anestesia locale. L’igienista dentale deve eseguire ogni
sforzo possibile per assicurare il sollievo dal dolore ricorrendo a metodi
adeguati ed evitando di fare affidamento a tecniche che possano essere
associate a complicanze diverse e non compatibili con le caratteristiche della
professione. Nel corso della professione, allorché questa venga eseguita in
regime di autonomia assistenziale, l’igienista non può ricorrere
sfortunatamente alla competenza di odontoiatri o di altri specialisti più
esperti. Per altro verso, l’esecuzione di tecniche di anestesia locale
richiedono la formulazione di raccomandazioni e di linee guida che assicurino
il massimo di sicurezza e di qualità della prestazione. In questo capitolo
verranno descritte le aree anatomiche e l’innervazione corrispondente che
competono all’igienista dentale.
Le aree anatomiche che competono alla
professione dell’igienista dentale
Il trattamento erogato dall’igienista
dentale e previsto dalla sua professione, differisce da quello erogato e
previsto nella professione dell’odontoiatra.
L’igienista dentale esegue infatti
procedure non chirurgiche di igiene orale e tratta le malattie parodontali
mentre al dentista è attribuita la cura dell’apparato masticatorio
attraverso procedure chirurgiche.24 Indipendentemente dalla attuale indecisione legislativa e
normativa sui programmi educazionali della professione dell’igienista dentale
europeo25 e sulla suddivisione dei compiti26 esistono sovrapposizioni di
trattamento analgesico ed anestetico locale nelle due professioni. La terapia
parodontale non chirurgica dell’igienista dentale può richiedere infatti
l’anestesia delle terminazioni nervose pulpari che coinvolgono
contemporaneamente il legamento parodontale e similmente la terapia chirurgica
parodontale può richiedere l’applicazione della medesima procedura
anestesiologica per ottenere l’anestesia della polpa e, contemporaneamente,
l’anestesia del legamento parodontale e dei tessuti ossei e periostei dei
processi alveolari.
Le aree anatomiche nelle quali
opera l’igienista dentale, indipendentemente dal fatto che l’igienista dentale
possa somministrare direttamente l’anestesia locale o attraverso la
supervisione di un dentista, sono quelle che ricevono afferenze sensitive da
territori di innervazione di branche della derivazione mascellare (V2) o di branche della derivazione
mandibolare (V3)
del nervo trigemino.
La derivazione mascellare (o
nervo mascellare) riceve afferenze sensitive dai seguenti nervi della branca
del canale infraorbitario: – a) il nervo alveolare superiore anteriore ed i
ciuffi terminali del nervo infraorbitale – b) il nervo alveolare superiore
medio e dai seguenti nervi sensitivi delle branche pterigopalatine: – a)
il nervo alveolare superiore posteriore – b) il nervo palatino maggiore – c) il
nervo nasopalatino.
La derivazione mandibolare (o
nervo mandibolare) riceve afferenze sensitive dalle branche della
divisione anteriore: – a) il nervo buccinatore e dalle seguenti branche della
divisione posteriore – a) il nervo linguale – b) il nervo alveolare inferiore –
c) il nervo miloioideo (innervazione accessoria) . d) il nervo incisivo – e) il
nervo mentoniero.
L’innervazione nervosa delle aree
anatomiche che competono alla professione dell’igienista dentale
Le aree anatomiche nelle
quali opera l’igienista dentale corrispondenti alla innervazione della branca
del canale infraorbitario del nervo mascellare sono le seguenti: – a) per il
nervo alveolare superiore anteriore e per i ciuffi terminali del nervo
infraorbitale: la polpa degli incisivi centrali, del canino e nel 70%
circa dei casi la polpa dei premolari e la radice mesiovestibolare del primo
molare. Il parodonto buccale, l’osso ed i tessuti molli dei medesimi denti. Sul
viso, la palpebra inferiore, l’aspetto laterale del naso ed il labbro superiore
– b) per il nervo alveolare superiore medio: la polpa del primo e secondo
premolare e la radice mesiovestibolare del primo molare nel 30% circa dei casi.
Il parodonto buccale, l’osso ed i tessuti molli dei medesimi denti.
Le aree anatomiche corrispondenti
alla innervazione delle branche pterigopalatine del nervo mascellare sono le
seguenti: a) per il nervo alveolare superiore posteriore: la polpa del terzo,
secondo e primo molare escludendo la radice mesiovestibolare del primo molare.
Il parodonto buccale, l’osso ed i tessuti molli dei medesimi denti – b) per il
nervo palatino maggiore la porzione posteriore del palato duro ed i tessuti
molli soprastanti anteriormente fino al primo premolare e mediamente fino alla
linea mediana – c) per il nervo nasopalatino la porzione del palato duro e dei
tessuti molli soprastanti anteriormente fino alla congiunzione fra le
parti mesiali del primo premolare.
Le aree anatomiche
corrispondenti alla innervazione delle branche della divisione anteriore del
nervo mandibolare sono le seguenti: – a) per il nervo buccinatore: i tessuti
molli ed il periostio buccalmente ai molari. Le aree anatomiche che
corrispondono alla innervazione delle branche della divisione posteriore del
nervo mandibolare sono le seguenti: – a) per il nervo linguale ed alveolare
inferiore: la polpa ed il parodonto dei denti mandibolari fino alla linea
mediana, il corpo della mandibola inferiormente al ramo, il periostio ed i
tessuti molli buccalmente ed anteriormente al primo molare, i due terzi
anteriori della lingua e del pavimento della cavità orale - b) per il
nervo miloioideo (infiltrazione accessoria): la polpa degli incisivi, talvolta
la polpa dei molari e abitualmente la radice mediale del primo molare – c) per
il nervo incisivo: la polpa ed il parodonto dei denti incisivi, canino e
premolari, la mucosa buccale anteriore al foro mentoniero, dal secondo
premolare alla linea mediana, il labbro inferiore e la pelle del mento – d) per
il nervo mentoniero: la mucosa anteriore al foro mentoniero, dal secondo
premolare fino alla linea mediana e la pelle del labbro inferiore e del mento.
Le tecniche di anestesia locale che
possono competere all’igienista dentale
Le tecniche di anestesia locale che
dovrebbero competere all’igienista dentale per il trattamento delle patologie
del parodonto non chirurgiche per il mascellare superiore (fig. 1) sono
le seguenti:
tecnica
di anestesia del nervo infraorbitario
tecnica
di anestesia del nervo ASA
tecnica
di anestesia del nervo ASM
tecnica
di anestesia del nervo ASP
tecnica
di anestesia del nervo palatino maggiore
tecnica
di anestesia del nervo nasopalatino.
Le tecniche di anestesia locale per la
mandibola (fig. 2)sono le seguenti:
tecniche
di anestesia del nervo alveolare inferiore
tecnica
di anestesia del nervo buccinatore
tecnica
di anestesia del nervo mentoniero
tecnica
di anestesia del nervo incisivo
tecnica
di anestesia del nervo milioiodeo
Non dovrebbero essere compatibili
con la professione dell’igienista dentale le tecniche complesse fra cui le
seguenti:
la
tecnica di Gow-Gates
la
tecnica di Akinosi-Vazirani
la
tecnica del blocco del mascellare via palatino maggiore
la
tecnica del blocco del mascellare via tuberosità del mascellare.
Inoltre, dovrebbero essere escluse
dalla competenza dell’igienista dentale le seguenti tecniche:
la
tecnica intraossea
la
tecnica intraligamentosa
la
tecnica intrapulpare.
Non sono consigliate le tecniche di
infiltrazione dei tessuti molli del mascellare superiore e della mandibola, sia
vestibolarmente, sia lingualmente, quando sia necessaria l’anestesia completa
di tali strutture ossee perché l’infiltrazione richiede iniezioni multiple,
spesso mal tollerate dal paziente.
Conclusioni
Nelle nazioni in cui è concessa
l’esecuzione, da parte dell’igienista dentale, di tecniche di anestesia locale,
tali tecniche risultano applicate al paziente più frequentemente rispetto
all’odontoiatra. L’applicazione delle tecniche di blocco dei tronchi
nervosi risulta inoltre più frequente di ogni altra tecnica di anestesia locale
impiegata. In particolare, nello stato del Minnesota i blocchi tronculari
vengono eseguiti con una incidenza del 92% rispetto ad ogni altra tecnica1,mentre in California l’igienista è
costantemente invitato ad imparare le tecniche di blocco tronculare attraverso
periodiche illustrazioni.27
Il ricorso a tecniche di anestesia locale di blocco tronculare piuttosto che
infiltrative risulta essere privilegiata nella professione dell’igienista
in ragione della frequente necessità di controllare il dolore di una parte di
quadrante o di metà della bocca con una sola iniezione in alternativa ad
iniezioni multiple mediante metodi infiltrativi.28
E’ necessario sottolineare
a questo punto che l’igienista dentale deve essere collocato nella posizione di
responsabile legale al fine di assicurare una igiene dentale competente e di
somministrare una anestesia locale quando necessiti di essere effettuata per
scopi che l’igienista si propone. In ragione di tali presupposti, il GDC
informa che l’igienista dentale oltre ad essere in possesso di Diploma
rilasciato dall’Università, deve aver effettuato un percorso formativo
addizionale di anestesia locale. Inoltre, dopo aver concluso tale percorso deve
essere rilasciato un certificato che attesti la partecipazione al corso
medesimo.29 I
contenuti del corso dovrebbero corrispondere a quelli proposti da società
scientifiche competenti ovvero dalla Associazione Italiana di
Narcodontostomatologia (AINOS) e dalla Associazione Italiana Sedazionisti
Odontoiatri (AISOD)
Il percorso che l’igienista
dentale dovrebbe fare in materia di anestesia locale deve fare riferimento ai
contenuti della Dichiarazione di Bologna30 per una istruzione europea superiore che prevede:
1. “Adozione di un sistema essenzialmente
fondato su due cicli principali, rispettivamente di primo e di secondo livello
…. Il secondo ciclo dovrebbe condurre ad un titolo di Master e/o dottorato,
come avviene in diversi Paesi Europei.”
2. “Promozione della necessaria dimensione
europea dell’istruzione superiore, con particolare riguardo allo sviluppo dei
curricula …. e ai programmi integrati di studio, formazione e ricerca.”
3. Perseguendo “ ….. sia le vie della
cooperazione intergovernativa sia quelle degli altri organismi non governativi
che a livello europeo hanno competenze in materia di istruzione superiore.”
La Dichiarazione di Bologna informa
che le istituzioni competenti in sede europea di istruzione superiore,
come società o associazioni, possono partecipare alla formazione del
professionista europeo purché siano statutariamente preposte ad effettuare tali
compiti. E’ inoltre necessario che l’igienista dentale, nel corso della sua
formazione professionale, faccia riferimento “…. a linee guida e buone pratiche
accreditate dalla comunità scientifica…”, anche per non incorrere nelle
sanzioni di “responsabilità professionale dell’esercente le professioni
sanitarie”.31
Per concludere, si può ritenere che una istruzione superiore nell’impiego
dell’analgesia e dell’anestesia locale possa essere completata attraverso
programmi formativi teorici e pratici riconosciuti sia da parte delle
università sia da parte delle società scientifiche che abbiano competenza
europea nell’insegnamento dell’anestesia in odontoiatria, alle quali dovrebbe
essere assegnato altresì il compito di istituire corsi di educazione continua
post-lauream.
BASI PROGRAMMATICHE DEI CORSI DI
ANESTESIA LOCALE PER IGIENISTI DENTALI
Scopi dei corsi
Lo scopo dei corsi di anestesia locale
per igienisti dentali consiste nel preparare l’igienista dentale ad assistere
l’odontoiatra e ad eseguire interventi non chirurgici della malattia
parodontale su indicazione dell’odontoiatra in strutture sanitarie pubbliche o
private o in regime libero-professionale. L’igienista dentale deve essere educato
a conoscere i meccanismi nervosi della conduzione ed a provvedere alla loro
interruzione ricorrendo ai meccanismi della somministrazione di anestetici
locali.
Basi didattiche e cliniche per la
somministrazione dell’anestesia locale da parte dell’igienista dentale
Introduzione – Giurisprudenza italiana
ed europea
Filosofia e concetti sul controllo del dolore
Neurofisiologia
Farmacologia
degli anestetici locali
Farmacologia dei vasocostrittori
Effetti clinici degli
agenti anestetici locali
Armamentario per l’anestesia locale
Preparazione
dell’armamentario
Valutazione fisica, psicologica e clinica del paziente
Cenni
di anatomia clinica e comparata
Tecniche di base per l’anestesia del mascellare
Tecniche
di base per l’anestesia della mandibola
Complicanze dell’anestesia, complicanze
locali e sistemiche
Obiettivi collaterali. Alla fine
del corso l’igienista dentale dovrà:
Conoscere la filosofia e la fisiologia
dell’anestesia locale
Valutare lo stato clinico, fisico, psicologico ed il
rischio
Riconoscere i punti di repere anatomici collegati con l’esecuzione
dell’anestesia locale
Preparare l’armamentario per l’esecuzione dell’anestesia
locale
Saper eseguire correttamente le procedure di anestesia locale e
riconoscere le complicanze
Saper trattare le comuni emergenze collegabili con
l’esecuzione dell’anestesia locale
Saper riconoscere e trattare le complicanze
post-iniezione e le reazioni alla iniezione
Saper prevenire le infezioni
Somministrare gli anestetici locali
ricorrendo:
1. alla tecnica specifica
2. alla aspirazione
3. alla iniezione lenta
4. alla dose minima efficace
Individuare e trattare le reazioni
tossiche da anestetico locale e da vasocostrittori
Individuare e trattare le reazioni
allergiche fa anestetico locale e da vasocostrittore
Saper calcolare la massima dose di
anestetico locale in relazione al peso e/o all’età del paziente
Saper eseguire tecniche di anestesia
locale per blocchi tronculari pertinenti esclusivamente alla professione
dell’igienista dentale
Monitorare lo stato fisico, clinico e
psicologico del paziente durante la somministrazione e durante gli effetti
degli anestetici locali.
Metodi della istruzione
Lettura di testi, on-line, tests su
manichino, dimostrazioni su paziente e pratica clinica.
Criteri di valutazione
1. Alla fine del corso l’igienista dentale
deve aver eseguito almeno 50 prove ultimate con la massima accuratezza.
2. Il corso verrà concluso con un esame
scritto consistente in domande alla quali ciascun corsista dovrà rispondere
correttamente almeno al 70% delle stesse.
3. L’igienista dentale dovrà dimostrare di
aver eseguito con destrezza i seguenti blocchi tronculari. Per la mandibola, il
blocco del nervo alveolare inferiore e linguale, buccinatorio, mentoniero ed
incisivo (elemento di qualità aggiuntiva consiste nel saper eseguire anche il
blocco del nervo miloioideo). Per il mascellare, il blocco del nervo alveolare
superiore posteriore, alveolare superiore medio, alveolare superiore anteriore
(infraorbitario), palatino maggiore e nasopalatino.
Certificazioni
Il certificato di partecipazione al
corso o master universitario viene rilasciato dall’Università.
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Prima
edizione: aprile 2013
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