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lunedì 11 febbraio 2013

Bozza per Saverio Proia


DOCUMENTO
DOTT. SAVERIO PROIA

Le due intese su infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica costituiscono il presupposto sul quale realizzare un nuovo rapporto fra odontoiatri ed igienisti dentali, più avanzato ed adeguato all’evoluzione scientifica, tecnologica, formativa ed ordinamentale in corso nel mondo delle professioni sanitarie .

La premessa per il raggiungimento di una intesa soddisfacente è, ovviamente che le competenze tra odontoiatri e igienisti dentali non possono essere antitetiche ma debbono essere complementari, nel rispetto della professione e della persona.
L’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione Italiana, legge fondante delle nostre Istituzioni al fine di realizzare il diritto dei cittadini alla salute, si basa essenzialmente sul sapere e l’agire delle lavoratrici e dei lavoratori che in sanità operano e dei quali medici, odontoiatri, igienisti e le altre professioni sanitarie costituiscono la stragrande maggioranza.
L’intesa che è stata realizzata nelle professioni infermieristiche e dei tecnici di radiologia costituisce un metodo efficace e generalizzabile, salvaguardando le specificità di ogni professione sanitaria. Tutto ciò si può  realizzare, a condizione che i soggetti interessati  si riconoscano nell’obiettivo comune del benessere del paziente, con una concertazione tramite i rappresentanti sindacali delle professioni interessate.
L’intesa deve individuare e definire i metodi, i protocolli ed i percorsi formativi  al fine di migliorare le competenze delle diverse professionalità, ovviamente rispondenti alle scelte di programmazione sanitaria e sociosanitaria. Alla politica e all’amministrazione deve restare il compito non solo di dare gli indirizzi e le scelte programmatiche, ma di espletare tutti gli atti conseguenti per concretizzare l’intesa tra professionisti.
E’ necessario stabilire alcune aree di specializzazione  con contenuti professionali ridefiniti e aperti alle nuove tecnologie, che coinvolgano tutte le parti interessate per ottenere competenze avanzate e specialistiche da attribuire con Master e corsi di perfezionamento, indicando limiti e competenze sulla base degli ordinamenti didattici in essere e prevedendo crediti formativi per i corsi e la formazione già svolta, oltre che per l’esperienza realizzata post-laurea già acquisita nel settore.

 Un’indagine condotta su 40 Università italiane, sedi di corsi di Laurea delle professioni sanitarie,  pur evidenziando la già nota differenza tra nord e sud, mostra che in quel 90 % di laureati già entrati nel campo del lavoro troviamo ai primi posti le professioni di Fisioterapista , Logopedista, Tecnico di Radiologia e Igienista Dentale, Infermiere, Ortottista, Podologo e Tecnico della Prevenzione.  Segno inequivocabile del maggior numero di offerte di lavoro nella sanità e perciò maggior successo delle lauree relative a queste professioni. Questo sottolinea l’importanza di dare ai nostri giovani laureati un percorso che sia condiviso e non ostacolato, ma che anzi dia loro la speranza di una professione “tra pari” che abbia come obiettivo la salute del cittadino.
Il Censis sottolinea che la spesa sanitaria, cioè quella che deriva dai pagamenti per acquistare beni e servizi sanitari sostenuti direttamente dalle famiglie, arriva a circa 28 miliardi di euro, pari all’1,76% del Prodotto interno lordo. Se pensiamo agli anziani, ai portatori di handicap, alle famiglie svantaggiate dove, con il solo intervento dell’igienista dentale possiamo avere un forte impatto sulla qualità della vita con costi sociali, per quanto riguarda la spesa sanitaria, infinitamente minori, si può comprendere, in un momento di grande crisi, la necessità di arrivare ad un’intesa tra Odontoiatri e Igienisti per riuscire a ri-orientare le politiche sanitarie in favore di programmi di prevenzione e di cura dei pazienti, nel rispetto delle proprie competenze. Competenze che per gli igienisti debbono essere ampliate e sorrette da una formazione anche post universitaria.
Se pensiamo che un intervento di prevenzione orale mirato nelle scuole, dove con la sola presenza dell’igienista dentale si può, a livello nazionale, risolvere in gran parte il problema delle spese di cure odontoiatriche, le quali vengono erogate privatamente a costi elevati, si comprende come sia il momento di dare una svolta definitiva alla professione d’igienista, con un accordo tra pari, con gli odontoiatri che hanno come obbiettivo la salute del paziente
Dall’ultima statistica ISTAT sappiamo che:
  • L’87,5% della popolazione che si è sottoposta a cure o trattamenti odontoiatrici nei dodici mesi precedenti si è rivolto prevalentemente a dentisti che esercitano la libera professione, il 12,5% ha invece fatto ricorso a dentisti di strutture pubbliche o private convenzionate. È soprattutto fra i molto anziani che si osserva un maggiore utilizzo del servizio pubblico o convenzionato per la salute dei denti, con quote intorno al 16% tra i 70 e i 79 anni e che raggiungono il 20,9% tra gli ultra-ottantenni. Anche tra gli adolescenti e i giovani, tra i 14 e i 24 anni, la quota è più consistente rispetto alla media (17,2%).
  • La quota di bambini di 3-5 anni che hanno fruito gratuitamente delle cure odontoiatriche è pari al 27,6%, sensibilmente più bassa quella dei bambini tra i 6 e i 10 anni (12,2%), mentre non si discosta di molto dalla media nazionale la percentuale di bambini tra gli 11 e i 13 anni che ha usufruito di prestazioni gratuite (6,6%).
Il dato sembra indicare che ancora non sono realizzati adeguatamente i programmi di prevenzione per la tutela della salute odontoiatrica nell’età evolutiva, che prevedono, per i bambini fino ai 14 anni e in alcune regioni fino ai 16 anni, la gratuità delle prestazioni per alcuni dei più importanti trattamenti di prevenzione primaria e secondaria.
Tutto questo ci indica come sia necessario RI-ORIENTARE le politiche sanitarie in favore dei programmi di prevenzione; prevenzione per la quale è nata la figura professionale dell’Igienista Dentale e che nell’anno 2011/12 (MIUR) conta ben 24 corsi di Laurea in Igiene Dentale in tutta Italia.
L’accesso alla prevenzione secondaria (sempre compito dell’igienista dentale) è da ritenersi particolarmente utile sia presso gli anziani, i più colpiti da polipatologie dove il cavo orale è totalmente dimenticato, e nei ragazzi svantaggiati (vedi Ministero della Salute “POPOLAZIONE TOSSICODIPENDENTE: INDICAZIONI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE ORALE ED INTERVENTI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE.).

Il patto tra pari tra Odontoiatri e Igienisti Dentali dovrebbe partire dall’elaborazione di ipotesi nuove e più avanzate competenze degli igienisti dentali, senza venir meno alla centralità medica, che abbia al centro sia l’evoluzione ordinamentale e formativa della professione, sia l’evoluzione scientifica e tecnologica con particolare attenzione alla prevenzione delle patologie orali e  dell’organizzazione del proprio lavoro nella Sanità pubblica e privata.
Ci ripromettiamo di presentare un piano di implementazione delle competenze della professione attraverso corsi di formazioni, master, specializzazioni, sulle quali fare delle riflessioni comuni con il sindacato confederale e le associazioni di riferimento da presentare alla Conferenza
Stato-Regioni in modo da avviare, con la massima partecipazione e tempestività, questo processo di modernizzazione e riorganizzazione nell’obiettivo comune della salute orale del paziente.


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