DOCUMENTO
DOTT. SAVERIO
PROIA
Le due intese su infermieri e tecnici sanitari di
radiologia medica costituiscono il presupposto sul quale realizzare un nuovo
rapporto fra odontoiatri ed igienisti dentali, più avanzato ed adeguato
all’evoluzione scientifica, tecnologica, formativa ed ordinamentale in corso
nel mondo delle professioni sanitarie .
La premessa
per il raggiungimento di una intesa soddisfacente è, ovviamente che le
competenze tra odontoiatri e igienisti dentali non possono essere antitetiche
ma debbono essere complementari, nel rispetto della professione e della
persona.
L’attuazione
dell’articolo 32 della Costituzione Italiana, legge fondante delle nostre
Istituzioni al fine di realizzare il diritto dei cittadini alla salute, si basa
essenzialmente sul sapere e l’agire delle lavoratrici e dei lavoratori che in
sanità operano e dei quali medici, odontoiatri, igienisti e le altre
professioni sanitarie costituiscono la stragrande maggioranza.
L’intesa che è
stata realizzata nelle professioni infermieristiche e dei tecnici di radiologia
costituisce un metodo efficace e generalizzabile, salvaguardando le specificità
di ogni professione sanitaria. Tutto ciò si può
realizzare, a condizione che i soggetti interessati si riconoscano nell’obiettivo comune del
benessere del paziente, con una concertazione tramite i rappresentanti
sindacali delle professioni interessate.
L’intesa deve
individuare e definire i metodi, i protocolli ed i percorsi formativi al fine di migliorare le competenze delle
diverse professionalità, ovviamente rispondenti alle scelte di programmazione
sanitaria e sociosanitaria. Alla politica e all’amministrazione deve restare il
compito non solo di dare gli indirizzi e le scelte programmatiche, ma di
espletare tutti gli atti conseguenti per concretizzare l’intesa tra
professionisti.
E’ necessario
stabilire alcune aree di specializzazione
con contenuti professionali ridefiniti e aperti alle nuove tecnologie,
che coinvolgano tutte le parti interessate per ottenere competenze avanzate e specialistiche
da attribuire con Master e corsi di perfezionamento, indicando limiti e
competenze sulla base degli ordinamenti didattici in essere e prevedendo
crediti formativi per i corsi e la formazione già svolta, oltre che per
l’esperienza realizzata post-laurea già acquisita nel settore.
Un’indagine
condotta su 40 Università italiane, sedi di corsi di Laurea delle professioni
sanitarie, pur evidenziando la già nota
differenza tra nord e sud, mostra che in quel 90 % di laureati già entrati nel
campo del lavoro troviamo ai primi posti le professioni di Fisioterapista
, Logopedista, Tecnico di Radiologia e
Igienista Dentale, Infermiere, Ortottista, Podologo e Tecnico della
Prevenzione. Segno inequivocabile del maggior numero di offerte di lavoro nella sanità e perciò
maggior successo delle lauree relative a queste professioni. Questo sottolinea
l’importanza di dare ai nostri giovani laureati un percorso che sia condiviso e
non ostacolato, ma che anzi dia loro la speranza di una professione “tra pari”
che abbia come obiettivo la salute del cittadino.
Il Censis
sottolinea che la spesa sanitaria, cioè quella che deriva dai pagamenti per
acquistare beni e servizi sanitari sostenuti direttamente dalle famiglie,
arriva a circa 28 miliardi di euro, pari all’1,76% del Prodotto interno lordo.
Se pensiamo agli anziani, ai portatori di handicap, alle famiglie svantaggiate
dove, con il solo intervento dell’igienista dentale possiamo avere un forte
impatto sulla qualità della vita con costi sociali, per quanto riguarda la
spesa sanitaria, infinitamente minori, si può comprendere, in un momento di
grande crisi, la necessità di arrivare ad un’intesa tra Odontoiatri e Igienisti
per riuscire a ri-orientare le
politiche sanitarie in favore di programmi di prevenzione e di cura dei
pazienti, nel rispetto delle proprie competenze. Competenze che per gli
igienisti debbono essere ampliate e sorrette da una formazione anche post
universitaria.
Se pensiamo
che un intervento di prevenzione orale mirato nelle scuole, dove con la sola
presenza dell’igienista dentale si può, a livello nazionale, risolvere in gran
parte il problema delle spese di cure odontoiatriche, le quali vengono erogate
privatamente a costi elevati, si comprende come sia il momento di dare una
svolta definitiva alla professione d’igienista, con un accordo tra pari, con
gli odontoiatri che hanno come obbiettivo la salute del paziente
Dall’ultima
statistica ISTAT sappiamo che:
- L’87,5% della popolazione che si è sottoposta a cure o trattamenti odontoiatrici nei dodici mesi precedenti si è rivolto prevalentemente a dentisti che esercitano la libera professione, il 12,5% ha invece fatto ricorso a dentisti di strutture pubbliche o private convenzionate. È soprattutto fra i molto anziani che si osserva un maggiore utilizzo del servizio pubblico o convenzionato per la salute dei denti, con quote intorno al 16% tra i 70 e i 79 anni e che raggiungono il 20,9% tra gli ultra-ottantenni. Anche tra gli adolescenti e i giovani, tra i 14 e i 24 anni, la quota è più consistente rispetto alla media (17,2%).
- La quota di bambini di 3-5 anni
che hanno fruito gratuitamente delle cure odontoiatriche è pari al 27,6%,
sensibilmente più bassa quella dei bambini tra i 6 e i 10 anni (12,2%), mentre
non si discosta di molto dalla media nazionale la percentuale di bambini
tra gli 11 e i 13 anni che ha usufruito di prestazioni gratuite (6,6%).
Il dato sembra indicare che ancora non sono realizzati adeguatamente i
programmi di prevenzione per la tutela della salute odontoiatrica nell’età
evolutiva, che prevedono, per i bambini fino ai 14 anni e in alcune regioni
fino ai 16 anni, la gratuità delle prestazioni per alcuni dei più importanti
trattamenti di prevenzione primaria e secondaria.
Tutto questo ci indica come sia necessario RI-ORIENTARE le politiche
sanitarie in favore dei programmi di prevenzione; prevenzione per la quale è
nata la figura professionale dell’Igienista Dentale e che nell’anno 2011/12
(MIUR) conta ben 24 corsi di Laurea in Igiene Dentale in tutta Italia.
L’accesso alla prevenzione secondaria (sempre compito dell’igienista
dentale) è da ritenersi particolarmente utile sia presso gli anziani, i più
colpiti da polipatologie dove il cavo orale è totalmente dimenticato, e nei
ragazzi svantaggiati (vedi Ministero della Salute “POPOLAZIONE TOSSICODIPENDENTE: INDICAZIONI PER LA
PROMOZIONE DELLA SALUTE ORALE ED INTERVENTI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE.).
Il patto tra pari tra Odontoiatri e Igienisti Dentali dovrebbe partire
dall’elaborazione di ipotesi nuove e più avanzate competenze degli igienisti
dentali, senza venir meno alla centralità
medica, che abbia al centro sia l’evoluzione ordinamentale e formativa
della professione, sia l’evoluzione scientifica e tecnologica con particolare
attenzione alla prevenzione delle patologie orali e dell’organizzazione del proprio lavoro nella
Sanità pubblica e privata.
Ci ripromettiamo di presentare un piano di implementazione delle competenze
della professione attraverso corsi di formazioni, master, specializzazioni,
sulle quali fare delle riflessioni comuni con il sindacato confederale e le
associazioni di riferimento da presentare alla Conferenza
Stato-Regioni in modo da avviare, con la massima partecipazione e
tempestività, questo processo di modernizzazione e riorganizzazione
nell’obiettivo comune della salute orale del paziente.
Ottime argomentazioni grazie;-)
RispondiEliminagrazie a te!
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