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martedì 10 dicembre 2013

ANDI news

DA ANDI NEWS

Studio autonomo di igiene orale, ANDI è contraria e lo motiva agli Igienisti ed al Ministero

ANDI contesta il parere del Ministero della Salute, reso pubblico la scorsa settimana(vedi allegato), che ritiene compatibile con la legislazione vigente la possibilità per un igienista dentale di aprire un proprio studio professionale autonomo ed esercitare senza la presenza dell’odontoiatria. Anche se non può operare senza l’indicazione da parte del dentista.
“Un parere non accettabile e infondato - dice il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada - contro il quale presenteremo le nostre valutazioni legali per arrivare, finalmente, ad un pronunciamento che faccia chiarezza su una questione che per noi è fin troppo chiara:l’igienista dentale è una componente importante del team odontoiatrico ma non può esercitare la professione in uno studio dove non sia presente l’odontoiatra”.

Prima della seduta di igiene e dell’eventuale intervento dell’igienista dentale, sempre che l’odontoiatra non decida di eseguire personalmente la prestazione, il paziente deve essere sottoposto ad una visita preventiva ed una anamnesi poi l’odontoiatra prende in carico il paziente per la cura e definisce il piano di trattamento nel quale, se ritenuto necessario, “indica” la necessità dell’intervento dell’igienista.

“Il fatto che il legislatore abbia evidenziato che l’igienista dentale possa intervenire solo dopo l’indicazione dell’odontoiatra, e non a seguito di una prescrizione come previsto per altre professioni sanitarie - continua il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada - è perchè la prescrizione può essere eseguita a distanza mentre l’indicazione implica un continuo contatto ed una costante verifica da parte dell’odontoiatra delle istruzioni date ed eventualmente modificate in corso d’opera a seconda delle risposte del paziente”.

“Se durante la seduta di igiene il paziente necessita poi anche di un intervento diretto di competenza odontoiatrica, come ad es. una anestesia - si chiede il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada - l’igienista dovrà interrompere la seduta e reinvitare il paziente nello studio dell’odontoiatra, con il rischio che questo comprometta la salute stessa del paziente oltre a creargli un indubbio disagio?”.
“L’eventuale autonomia operativa nel proprio studio da parte dell’igienista dentale, continua il Presidente ANDI, può solo creare complicazioni e problemi oltre che per il paziente anche per gli igienisti stessi, che nella maggioranza dei casi vogliono certamente comunque lavorare a fianco dell'odontoiatra”.

Senza tener conto dell’enorme impegno burocratico che grava sull’igienista che vuole aprire il proprio studio autonomo: autorizzazioni sanitarie delle ASL, percorsi formativi in ambito di sicurezza, gestione delle emergenze mediche, controlli periodici apparecchiature, gestione della sterilità e del rischio operatorio ed altro ancora.

In merito alle dichiarazioni del presidente AIDI Marialice Boldi, riportate dal quotidiano online "odontoiatria33", il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada ha inviato una dura nota ricordando come: “sia per noi imprescindibile considerare la figura dell'igienista quale parte del team odontoiatrico e priva di possibilità di autonomia clinica ed operatività, che prescinda della necessaria preventiva e legalmente indispensabile "indicazione" dell'odontoiatra. Odontoiatra che resta l'unica figura che, in base alla legge 409/85, è responsabile delle attività inerenti alla diagnosi ed alla terapia delle malattie ed anomalie congenite e acquisite dei denti, della bocca, delle mascelle e dei relativi tessuti, nonché alla prevenzione e alla riabilitazione odontoiatriche.
Sono pertanto stupito delle Sue dichiarazioni -scrive nella nota il Presidente Prada- quando, commentando il parere ministeriale afferma, "Il parere non solo è il riconoscimento alla politica di AIDI ma soprattutto il riconoscimento della figura centrale dell'igienista dentale nella tutela e promozione della salute orale degli italiani".

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