LA SEDAZIONE COSCIENTE PER
L’ODONTOIATRA ITALIANA NEL TERZO MILLENNIO
La Consensus Confrence del 19 Ottobre dell’AISOD è
stato particolarmente significativo:
Ha chiarito,
senza ombra di dubbio, Il punto fondamentale che riguarda tutte le professioni
sanitarie, del diritto del paziente a pretendere tutte le cure necessarie,
compresa la prevenzione del dolore e dell’ansia e il dovere del professionista
nell’applicare tutte le tecniche che oggi sono a disposizione
Ha chiarito
la liceità degli odontoiatri di poter svolgere la sedazione cosciente non solo
con il protossido d’azoto ma con tutti i farmaci connessi e a volte
necessari ad applicare una sedazione più
profonda. .questa tecnica viene usata ancora limitatamente perché gli
odontoiatri, sono abilitati ad applicarla, ma non sono stati sufficientemente
preparati, nelle Università, ad erogarla.
Al termine,
nell’assemblea generale, si è parlato degli igienisti dentali e quale è la loro
posizione, rispetto alla sedazione cosciente con solo protossido d’azoto:
Sono stati
tutti concordi nel confermare che l’utilizzo, da persone laureate ed abilitate
è lecito applicare le tecnologie esistenti, in particolare per la prevenzione
dell’ansia e del dolore. La quale può sostituire a volte una locoregionale. E’
stato sottolineato come in America il 99% delle sedute d’igiene si erogano con
solo protossido d’azoto.
Il problema è
simile a quello degli odontoiatri in quanto le università danno informazioni e
limiti ma non danno le competenze.
Tutto questo, molto sinteticamente, per gli igienisti
dentali, ha portato a valutare come voler procedere per attuare una Consensus
Conference solo per igienisti dove si parlerà (l’argomento è all’ordine del
giorno del prossimo consiglio direttivo che si svolgerà ai primi di Aprile)
come per gli odontoiatri, della liceità della Sedazione, quali sono i limiti e
le competenze, il problema etico del
professionista e il diritto del paziente. Ne parleranno (così è nelle
intenzioni di tutto il consiglio) sia il medico legale, sia L’avvocato, ed
esperti del settore.
Il secondo passo (anche questo all’ordine del giorno
del prossimo consiglio) sarà quello di rendere l’igienista preparato alla
somministrazione del protossido d’azoto (oggi le macchine sono costruite in
modo tale che non si possono sbagliare i dosaggi) ma anche e soprattutto
istruirlo all’approccio diagnostico clinico e psicologico prima di erogare
questa tecnica, con dei corsi mirati, sotto l’egida dell’AISOD e dell’AINOS;
Società scientifiche che hanno, tra i loro compiti, quello di fare formazione.
Irene Riccitelli Guarrella
Consigliere nazionale AISOD
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