DA PANORAMA DELLA SANITA’
Alla Presentazione
dell’Albo dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico
Mezzo milione
di professionisti chiedono
“Ordine”
500mila professionisti della sanità uniti contro la piaga
dell’abusivismo per l’approvazione del Ddl 1142 sull’istituzione degli Albi ed
Ordini delle Professioni Sanitarie, i messaggi istituzionali del Capo dello
Stato e del Ministro della Salute alla presentazione dell’Albo Nazionale dei
Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico. Riuniti a Roma il 15 marzo scorso per
richiedere la ripresa del dibattito in Senato per l’approvazione degli Ordini
delle Professioni Sanitarie regolamentate, ma non ordinate. Politici
bipartisan, professionisti della sanità e associazioni dei pazienti denunciano
il pericolo dei millantatori e delle ripercussioni negative sulla spesa
pubblica. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, trasmette un
messaggio ai Tecnici di Laboratorio Biomedico con il quale esprime vivo
apprezzamento per l’iniziativa che, attraverso la promozione e la
valorizzazione delle figura e del ruolo del Tecnico di Laboratorio, intende
fornire un contributo alla diffusione delle più moderne pratiche diagnostiche
per la prevenzione delle varie malattieI Tecnici di laboratorio biomedico, tecnici sanitari di radiologia medica, fisioterapisti, ostetriche, infermieri, tecnici della prevenzione, tecnici di neurofisiopatologia e della perfusione cardiaca, podologi ed altri. Un esercito di 500 mila operatori della sanità riuniti in un’unica
Assise per richiedere a gran voce il riconoscimento dei loro ordini professionali. L’obiettivo è quel- lo di ottenere il riconoscimento dell’Albo Unico dei Tecnici Sanitari di Laboratorio previsto dal Ddl 1142, e degli altri al momento in fase di stallo presso il Sena- to. Un iter legislativo iniziato nel2006, con l’approvazione di status giuridico per 22 professioni della sanità, e mai completato con l’istituzione dei relativi ordini professionali. «Il vuoto normativo lascia oggi spazio agli improvvisatori o ai millantatori» ha dichiarato Fernando Capua- no, presidente della Confedera- zione Antel-Assiatel-Aitic «il tutto a scapito della salute del malato e con gravi ripercussioni sul bilancio della sanità pubblica alla quale il paziente si rivolge per rimediare ai danni subiti». L’approvazione del Ddl è appoggiata dalle forze politiche a livello bipartisan e soprattutto dalle associazioni dei pazienti. La Confederazione ha in quest’ottica siglato un protocollo d’intesa con la Federazione Nazionale Diabete Giovanile mira- to alla realizzazione di progetti di interesse comune nel settore della conoscenza, della prevenzione, della cura, dell’educazione sanitaria del diabete. «Per la persona con diabete è fonda- mentale la certificazione e la rintracciabilità del professionista sanitario per avere la garanzia dell’accuratezza e dell’efficacia delle prestazioni analitiche» ha sottolineato Antonio Cabras, Presidente della Federazione a commento della firma del protocollo.
«Al momento siamo in attesa del placet da parte del Governo per riprendere il dibattito» ha pun- tualizzato Laura Bianconi, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e relatrice del Ddl. «È indubbio che l’Europa vada contro gli ordini professionali e lo stesso Governo Monti sembra favorevole alle liberalizzazioni. Ma è altrettanto vero che in Europa il ragionamento è stato fatto in diversi campi, ma non certo in quello sanitario. Quando si parla di salute e di benessere dei cittadini, l’Ordine è una garanzia e una fondamentale barriera contro l’abusivismo». Giunto ai partecipanti della Presentazione dell’Albo Nazionale dei Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, un lungo messaggio del Ministro della Salute, Renato Balduzzi, che «nell’apprezzare l’iniziativa promossa dalla Confederazione Antel-As- siatel-Aitic che contribuisce a valorizzare questo importante settore a garanzia della qualità e sicurezza dei tanti cittadini che usufruiscono delle prestazioni di laboratorio», ha dichiarato che «il Governo condivide la necessità di affrontare la questione di omologare le 17 professioni sanitarie prive di Albo alle altre professioni; tale questione interessa 180.000 professionisti rispetto a circa un milione che invece sono iscritti ad Ordini e Collegi”. Il Ministro Balduzzi ha terminato il suo messaggio ri- marcando “l’utilità dell’approvazione del Ddl 1142 e la riforma dell’intero impianto anche per le altre professioni sanitarie già regolamentate, adeguandole alle sfide della società e delle istituzioni pubbliche contemporanee”.
Panorama della Sanità
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