Ecm. Agenas toglie ad associazioni professionali "non
ordinate" la gestione della certificazione
Per Tiziana Rossetto
(vicepresidente Conaps), si tratta dell'"ennesimo fenomeno prodotto dalla
mancanza degli Ordini professionali così come previsti dalla L. 43/06 e dal Ddl
1142 che giace colpevolmente immobile al Senato”.
16 MAG. - Botta e risposta tra
l’Agenas e il Coordinamento nazionale delle professioni sanitarie (Conaps). Il
contendere è una lettera in cui la Commissione Nazionale per
la Formazione Continua (Cnfc) dell’Agenas dichiara apertamente che in futuro la
gestione della certificazione dei crediti Ecm per i professionisti (non
riconducibili alle associazioni rappresentative), sarà gestita direttamente
dall’Agenzia. Una questione sui cui l'Associazione italiana fisioterapisti
(Aifi), che fa parte del Conaps, aveva sollevato le proprie perplessità e
chiesto chiarimenti all’Agenzia.
Perplessità che, tuttavia, non si sono
dissipate con la risposta dell’Agenas. Anche perché, osserva
il Conaps, “non sono indicate altre spiegazioni, se non quella che le associazioni
non sarebbero riconosciute per legge”.
“In questo modo – afferma Tiziana
Rossetto, vicepresidente Conaps – si rende evidente l’ennesimo problema di
sistema. Infatti la formazione continua in medicina è strategica per la salute,
tanto che il ddl 229 del 1999 ne ha previsto in Italia l’obbligatorietà per
tutti gli operatori. Il processo fondamentale è la certificazione e
l’accreditamento del percorso Ecm, così come previsto nei documenti
Stato-Regioni del 2007-2009-2012, in capo a Ordini, Collegi e associazioni
professionali. In questa fattispecie l’Agenas Cnfc non può mutuare le
associazioni professionali. Questo – conclude Rossetto - è un ennesimo fenomeno
prodotto dalla mancanza degli ordini professionali così come previsti dalla
Legge 43/06 e dal Ddl 1142 che giace colpevolmente immobile al
Senato”.
16 maggio 2012
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