Federazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico
Pubblicato dal Presidente il 11 marzo
2012
Mentre la
P.L. 1142 ” Istituzione degli ordini e albi delle professioni sanitarie
infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico – sanitarie e della
prevenzione” GIAGE in Aula al Senato con l’assordante disinteressamento da
parte di tutte le forze politiche, La Camera dei Deputati ha approvato
in X Commissione Attività Produttive il D.L. 1934 avente per
oggetto” Disposizioni in materia di professioni non regolamentate
“ dando una forte accellerata all’iter legislativo che riguarda le
professioni senza Albo con l’intento di portarla al più presto in aula per la
definitiva approvazione.
Evidentemente
da questi comportamenti si deduce che SOLO le professioni sanitarie NON DEVONO
avere ne Ordini ne Albi altrimenti dal 2006 data di approvazione della legge 43
(sono già passati 6 anni) ci sono stati diverse situazioni che avrebbero potuto
essere colte per riconoscere a queste professioni un sacrosanto
diritto, scaturito proprio da quella legge 43 del 2006 voluta e votata da
tutte le forze politiche dell’allora Governo.
Presentato l’Albo dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico. Ora
in attesa di riconoscimento
Riunisce 500.000 professionisti della sanità che chiedono
l’approvazione del Ddl 1142 sull’istituzione degli Albi e Ordini delle
professioni sanitarie. Anche a garanzia della qualità delle prestazioni erogate
ai pazienti. Messaggio da Balduzzi: “Necessità condivisa”.
20 MAR -
Tecnici di Laboratorio Biomedico, Tecnici Sanitari di
Radiologia Medica, Fisioterapisti, ostetriche, infermieri, Tecnici della
Prevenzione, Tecnici di Neurofisiopatologia e della Perfusione cardiaca,
podologi ed altri un esercito di 500.000 operatori della sanità riuniti in
un’unica Assise per richiedere a gran voce il riconoscimento dei loro ordini
professionali. L’obiettivo è di ottenere il riconoscimento dell'Albo Unico dei
Tecnici Sanitari di Laboratorio previsto dal Ddl 1142, e degli altri al momento
in fase di stallo presso il Senato. Un iter legislativo iniziato nel 2006, con
l’approvazione di status giuridico per 22 professioni della sanità, e mai
completato con l’istituzione dei relativi ordini professionali. Nonostante
l’approvazione del Ddl sia appoggiata dalle forze politiche a livello
bipartisan e soprattutto dalle associazioni dei pazienti.
“Il vuoto normativo lascia oggi spazio agli improvvisatori o ai
millantatori- ha dichiarato Fernando Capuano, presidente della Confederazione
Antel-Assiatel-Aitic - il tutto a scapito della salute del malato e con gravi
ripercussioni sul bilancio della sanità pubblica alla quale il paziente si
rivolge per rimediare ai danni subiti.”
Della necessità di arrivare in tempi brevi all’approvazione del DDL
per l’istituzione degli Ordini professionali si è parlato a Roma anche nel
corso di un convegno svolto nei giorni scorsi. “Al momento siamo in attesa del
placet da parte del Governo per riprendere il dibattito”, ha affermato Laura
Bianconi, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato e relatrice
del Ddl. Secondo Bianconi “è indubbio che l’Europa vada contro gli ordini
professionali e lo stesso Governo Monti sembra favorevole alle
liberalizzazioni. Ma è altrettanto vero che in Europa il ragionamento è stato
fatto in diversi campi, ma non certo in quello sanitario. Quando si parla di
salute e di benessere dei cittadini, l’Ordine è una garanzia e una
fondamentale barriera contro l’abusivismo”.
Al convegno, tuttavia, è invece arrivato un messaggio da parte del
ministro della Salute, Renato Balduzzi (leggi il testo integrale), letto da
Francesco Saverio Proia della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie,
che nell’apprezzare l’iniziativa promossa dalla Confederazione
Antel-Assiatel-Aitic esprimeva, da parte del Governo, condivisione sulla
necessità di affrontare la questione di omologare le 17 professioni sanitarie
prive di Albo alle altre professioni. Balduzzi, quindi, rimarcava l’utilità
dell’approvazione del DDL 1142 e la riforma dell’intero impianto anche per le
altre professioni sanitarie già regolamentate, adeguandole alle sfide della
società e delle istituzioni pubbliche contemporanee.
Intanto, proprio a garanzia della tutela della salute del paziente, la
Confederazione ha in quest’ottica siglato un protocollo d’intesa con la
Federazione Nazionale Diabete Giovanile mirato alla realizzazione di progetti
di interesse comune nel settore della conoscenza, della prevenzione, della
cura, dell’educazione sanitaria del diabete. “Per la persona con diabete è
fondamentale la certificazione e la rintracciabilità del professionista
sanitario per avere la garanzia dell’accuratezza e dell’efficacia delle
prestazioni analitiche- ha sottolineato Antonio Cabras, presidente della
Federazione.
MESSAGGIO
DEL MINISTRO
Al convegno è arrivato un messaggio da parte del ministro della Salute, Renato Balduzzi,
letto da Francesco Saverio Proia della Direzione Generale delle Professioni
Sanitarie, che nell’apprezzare l’iniziativa promossa dalla Confederazione Antel
– Assiatel - Aitic esprimeva, da parte del Governo, condivisione sulla necessità di
affrontare la questione di omologare le 17 professioni sanitarie prive di Albo
alle altre professioni. Balduzzi, quindi, rimarcava l’utilità
dell’approvazione del DDL 1142 e la riforma dell’intero impianto anche per le
altre professioni sanitarie già regolamentate, adeguandole alle sfide della
società e delle istituzioni pubbliche contemporanee.
Nessun commento:
Posta un commento
Aggiungi un commento….