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martedì 12 giugno 2012

II° lettera su Anestesia


Mi permetto di aggiungere il mio parere ,ovviamente personale,in merito:
 
Ritengo che la riflessione non debba essere limitata al concetto se l'Igienista possa o non possa praticare l'anestesia.
L'istituzione della laurea in Igiene Dentale e quindi formare tale figura a chi è servita?
a) alle Università che hanno gestito a tale scopo finanziamenti
b) alle Ex Assistenti che hanno visto il riconoscimento del loro lavoro con un attestato
c) alle aziende produttrici
d) ai Medici titolari di studi che hanno potuto delegare un lavoro ,
                                DI LORO COMPETENZA
   a soggetti qualificati da un titolo di laurea.
 
 
Ora, ciò premesso, io credo che l'unico vero vantaggio sia il fatto che le l'Igienista, libera professionista a tutti gli effetti, debba avere  una sua bella partita iva.
Ora essendoci poco lavoro e essendo oneroso assumere infermiere assistenti alla poltrona ,perchè non avvalerci della consulenza di un/a professionista che è sicuramente preparato/a anche a svolgere le mansioni di assistente alla poltrona ?
(Pago l'abt  ma fai anche l'assistente ovviamente pagata con la ritenuta d'acconto!!!!)
non dimentichiamoci che pulire i denti è un nostro lavoro che chissà perchè deleghiamo ma, con la crisi di lavoro, saremo costretti a rivalutare....
ancora, come sapete che da Gennaio 2013 dovremmo redigere il DVR dei nostri studi....
in che ruolo rientra l'igienista?......nessuno è solo un prestatore d'opera....
 
Viceversa perchè non lasciare aprire degli studi dentistici a chi laureato in Igiene
( e quindi essere DL,fare il corso RSPP ecc....) invece di mettergli a disposizione pazienti, e quindi guadagnare a costo zero ?
 
Solo un'ultima domanda l'Igienista può anche visitare il paziente?
è anche in grado di valutare eventuali patologie stomatologiche?
 Non sono contro la figura dell 'Igienista ma credo che vada rivisto il ruolo che al momento gli abbiamo ritagliato nel nostro lavoro.
Sicuramente lo studio lavora in TEAM,  ma....... Nel TEAM siamo tutti giocatori e fuori esiste un Presidente.
Diverso è se il Presidente ,oltre a comprare i giocatori ( e non solo)
    deve correre dietro al pallone !!!
 
Sempre disponibile a collaborare e ragionare insieme Dr Marco Gnalducci

Risposta:

Risposta al Dott. Gnalducci che ringrazio per le sue considerazioni:L’istituzione della laurea in Igiene Dentale e la sua formazione serve al cittadino/paziente, visto che gli odontoiatri, e prima ancora i medici specialisti in odontoiatria, non avevano nella loro formazione universitaria nè la prevenzione, né tanto meno venivano istruiti allo scaling, levigatura…e purtroppo neanche all’estrazione di un dente! Per cui la figura nasce:
1.    Per fare essenzialmente prevenzione a tutto campo!
2.    Se le Università l’hanno gestita per i loro finanziamenti, è possibile, ma è il male minore!
3.    Le Assistenti per laurearsi hanno dovuto farsi il corso di 3 anni e non hanno un attestato ma una laurea
4.    Le aziende produttrici facevano già il business con gli odontoiatri e gli odontoiatri con le ditte produttrici.
5.    Ai medici titolari di studio nessuno gli ha imposto nulla, chi ha voluto un valore aggiunto ha richiesto un’igienista laureata, chi ha voluto tenersi la competenza se l’è tenuta!
Detto questo, l’igienista, che è un libero professionista, ha la partita IVA.
Lavora negli studi con contratti tra le parti, come tutti i professionisti consulenti. Se poi vuole aiutare il team può fare, a volte, anche l’assistente ma solo se lo vuole fare!
Gli studi d’igiene sono già una realtà in tutt’Italia. Per rispondere ai quesiti che pone:
L’igienista lavora “su indicazione” dell’odontoiatra (che non è una “prescrizione”).
L’odontoiatra fa la diagnosi e lo invia dall’igienista il quale ha l’obbligo di rivedere l’anamnesi, di fare l’ispezione intra ed extra orale, sondaggio, sanguinamento, guarda le radiografie e segnala all’odontoiatra qualsiasi alterazione sospetta nel cavo orale valutando le patologie stomatologiche.
L’igienista fa diagnosi d’igiene. Decide quindi come, quando, con quale tecnica, con quali attrezzature e in che tempi fare o non fare l’igiene al paziente a secondo le patologie riscontrate dall’odontoiatra. Decide i richiami e la terapia di supporto.
Sicuramente lo studio (se l’igienista è un consulente) lavora in team ma il team non è una partita di pallone, si lavora per il bene del paziente che mi sembra da voi tutti un po’ dimenticato. E se vogliamo inventarci anche un Presidente…il grande Presidente sa ascoltare, condividere e circondarsi di persone che sono alla sua altezza, non di persone che gli fanno da segretaria, igienista e donne delle pulizie!
 Sempre disponibile a ragionare e discutere insieme
Irene Riccitelli Guarrella

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